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24 Agosto 2024

Zio Pasquale, Benjamin Franklin e il riposo del professionista

Molti di noi amano la propria attività: l’essere utile agli altri e l’abnegazione sono le motivazioni che ci sorreggono. Lasciare che il lavoro prenda il sopravvento è però da stupidi, perché non ci resta più nemmeno il tempo per pensare.

Lo storico e indimenticabile calzolaio del mio paese che noi ragazzi chiamavamo zio Pasquale era una persona dotata di un’ironia e intelligenza sottile. Vi assicuro, senza il rischio di esagerare, che avrebbe fatto un figurone in qualsiasi show televisivo di prima serata. L’ascoltavamo estasiati cercando di comprendere il senso delle sue parole, in bilico tra il sacro e il profano.

In una sua asserzione domenicale osservò: “Vorrei conoscere chi ha stabilito la regola che bisogna lavorare sodo 6 giorni alla settimana e riposarci solo la domenica. Antò, non credi che sarebbe più bello e soprattutto più proficuo, se lavorassimo solo la domenica e ci riposassimo per i restanti 6 giorni? Pensa a quante cose belle potremmo fare e quanto tempo avremmo davanti per pensare”.

Io, che non avevo ancora letto nulla di Benjamin Franklin, scoppiai a ridere, ma lui con un tono severo replicò che non stava scherzando.

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