Imposte dirette
05 Dicembre 2024
Novità per le aggregazione professionali, i redditi agrari, le società di comodo, i dipendenti e i rimborsi spese di trasferta.
“Con il via libera al quattordicesimo decreto, che sono 17 con i tre Testi unici già pubblicati in Gazzetta”, ha dichiarato il Viceministro dell’Economia al termine del Consiglio dei Ministri del 3.12.2024, “continua il cammino verso la costruzione di un Fisco più moderno ed efficiente, confermando l’impegno preso con i cittadini per una riforma strutturale in linea con le esigenze del Paese e delle imprese”. Ma andiamo con ordine.
Tassazione lavoro autonomo – Una delle modifiche più importanti riguarda la tassazione del lavoro autonomo, che si avvicina molto al reddito d’impresa. In sostanza, la fusione tra studi professionali non genererà plusvalenze tassabili. Questo significa che unire le forze non comporterà un carico fiscale aggiuntivo. In altre parole, il Fisco non considererà l’unione come un evento che genera un profitto tassabile. Inoltre, sulle operazioni di riorganizzazione degli studi si applicherà l’imposta di registro in misura fissa e non scatterà invece l’Iva.
Deducibilità degli ammortamenti per i professionisti – Per i professionisti, il costo dell’acquisizione della clientela sarà deducibile nella misura di 1/5.
Redditi agrari – Sulla riforma dei redditi agrari, il Viceministro ha evidenziato che: “vengono introdotte regole che valorizzano le colture innovative, come le vertical farm e le colture idroponiche. L’obiettivo è sostenere un’agricoltura tecnologica e moderna, che renda il nostro Paese, anche dal punto di vista fiscale, al passo con i tempi”.
Confagricoltura ha accolto con favore la disposizione secondo cui “rientrano tra i redditi agricoli anche i proventi della cessione di beni materiali e immateriali derivanti dalla lotta ai cambiamenti climatici e dalla tutela dell’ambiente, come i certificati di crediti di carbonio per la cattura della CO2 attraverso l’utilizzo delle nuove tecniche dell’agricoltura rigenerativa”.
Principali novità fiscali per i dipendenti – Una delle principali novità fiscali per i dipendenti riguarda la determinazione della base imponibile Irpef.
In particolare, il decreto esclude dalla tassazione i premi e i contributi versati dal datore di lavoro per:
– polizze assicurative per i dipendenti, anche a favore dei familiari fiscalmente a carico;
– polizze relative al rischio di non autosufficienza;
– polizze relative al rischio di gravi patologie.
Ciò significa che tali premi e contributi non saranno considerati reddito imponibile ai fini Irpef.
Nuove regole sui rimborsi spese di trasferta – Le nuove regole sui rimborsi delle spese di trasferta semplificano la procedura, in particolare per quanto riguarda le trasferte all’interno del Comune. Le indennità e i rimborsi per trasferte comunali concorrono a formare il reddito, a eccezione dei rimborsi per spese di viaggio e trasporto che siano comprovate e documentate.
Non è più obbligatorio presentare documenti provenienti dal vettore per comprovare le spese di trasporto.
Impatto del dimezzamento dei coefficienti sulle società di comodo – Spazio anche alle società di comodo. Il dimezzamento dei coefficienti per immobili e partecipazioni nelle società di comodo ha l’effetto di ridurre la soglia minima dei ricavi. Se una società di comodo non raggiunge questa soglia minima, viene penalizzata con un’aliquota Ires maggiorata del 10,5%.
Meccanismo di recapture sui riallineamenti – Il meccanismo di recapture sui riallineamenti si applica quando i beni vengono realizzati prima che siano trascorsi 3 anni. In questi casi, viene applicata un’aliquota del 18% per l’Ires e del 3% per l’Irap, oltre a eventuali maggiorazioni (ad esempio per le banche).
Per quanto riguarda le perdite, il limite inferiore al riporto è bilanciato da criteri definiti in un decreto del Ministero dell’Economia.