Diritto del lavoro e legislazione sociale
07 Marzo 2022
Nasce la piattaforma MoCOA sul portale Inps che consente il monitoraggio della congruità occupazionale negli appalti. I committenti possono verificare la regolarità di appaltatori e subappaltatori.
Nel mondo degli appalti, il committente è responsabile in solido ed anche penalmente delle inadempienze dell’appaltatore e del subappaltatore in materia contributiva, assicurativa, fiscale, retributiva, sicurezza del lavoro, formazione. Ora, con l’avvento del nuovo applicativo presso l’Inps denominato MoCOA (Monitoraggio Congruità Occupazionale Appalti) al committente sarà consentito controllare la correttezza e la congruità degli adempimenti contributivi delle imprese appaltatrici e subappaltatrici in relazione ai lavoratori che queste imprese impiegano nell’appalto.
Il progetto MoCOA è nato nel 2020 da una collaborazione tra Inps, Confindustria ed Enel che ha sperimentato la procedura, con l’obiettivo di scoraggiare le pratiche sleali negli appalti. Le irregolarità nel mondo degli appalti, di opere o servizi, le si rileva purtroppo con frequenza nei verbali ispettivi degli Enti Inps e Inail, Ispettorato del lavoro, Guardia di Finanza, e questo nuovo applicativo nasce proprio per ridurre i rischi del Committente, maggiormente coinvolto dalle disposizioni contenute nella Legge Biagi (D.Lgs. 276/2003). Il committente, sottoscritto il contratto di appalto, potrà identificare l’appaltatore e subappaltatore, e verificare periodicamente la congruità dei contributi versati rispetto al numero dei lavoratori impegnati nell’appalto e regolarmente denunciati.
Il nuovo servizio informatico MoCOA è stato presentato dall’Inps il 12.01.2022; inizialmente potrà essere utilizzato solamente su decisione volontaria dei committenti. Il 27.01.2022, con il messaggio n. 428 l’Inps ha dettato le prime istruzioni che riportiamo in sintesi sostanziale.
Il sistema MoCOA ha l’obiettivo di rilevare rapidamente gli eventuali comportamenti inadempienti e di avviare azioni correttive; ciò attraverso un’attività di “data mining” e di “data crossing” tra i dati dell’appalto definiti dal committente e quelli dichiarati nei flussi Uniemens dagli appaltatori e subappaltatori. Il risultato sarà che il committente, rilevate le irregolarità previdenziali e lavoristiche, potrà subito intervenire ed escludere gli appaltatori o subappaltatori inadempienti.
Dal punto di vista operativo, il committente registra l’appalto nella piattaforma MoCOA, inserisce i dati dell’appalto quali la durata, il tipo, il luogo ove si svolge territoriale/multiterritoriale/nazionale, l’importo, cioè il suo valore economico, la denominazione dell’impresa appaltatrice ed eventualmente subappaltatrice; successivamente, il sistema genera automaticamente un codice che identifica l’appalto, denominato “CIA”, che viene inviato a mezzo Pec all’impresa appaltatrice e nel caso anche all’impresa subappaltatrice, che a loro volta con il medesimo codice entrano nell’applicativo per registrare i lavoratori impiegati in quell’appalto, specificando la percentuale di allocazione mensile degli stessi lavoratori. L’Inps, nell’incontro informativo del 12 gennaio, ha riferito che il monitoraggio sulla congruità occupazionale nell’appalto viene effettuato automaticamente dal sistema, che in sostanza analizza e confronta i dati registrati con i dati presenti nel flusso Uniemens, riporta l’esito del confronto e genera un documento denominato “DoCOA”, il documento che attesta la congruità occupazionale dell’appalto.
Lo strumento MoCOA è un’importante novità di questo nuovo anno, con obiettivi che ben si comprendono e che il messaggio Inps n. 428 precisa “Trasparenza, condivisione e correttezza negli appalti”; ne consigliamo fortemente l’utilizzo.