Accertamento, riscossione e contenzioso
22 Giugno 2024
La tutela cautelare rappresenta un importantissimo tassello della c.d. “effettività della tutela giurisdizionale”, in quanto impedisce la manifestazione di effetti negativi in capo al contribuente.
La tutela cautelare, nel primo grado di giudizio tributario, rappresenta un tassello chiave della c.d. “effettività della tutela giurisdizionale”, in quanto impedisce che, nel tempo intercorrente tra la presentazione del ricorso tributario e la decisione, possano manifestarsi effetti negativi in capo al contribuente.
Tale forma di tutela può essere indifferentemente richiesta, sia in seno allo stesso ricorso presentato che in atto separato e autonomo. È su questa seconda fattispecie che si cercherà di tracciarne gli elementi essenziali e si cercherà di indicarne gli aspetti procedurali.
La ragion d’essere dell’istanza cautelare autonoma, presentata in corso di causa, scaturisce dal fatto che le esigenze cautelari, non valutate o non sussistenti preliminarmente, possano anche intervenire in un momento successivo. Per tali ragioni, ai sensi dell’art. 47 D.Lgs. 546/1997, è possibile procedere con la presentazione di un’istanza sospensiva dell’atto impugnato mediante un atto autonomo e separato, rispetto all’impugnazione principale. In quest’ultima circostanza, rispetto all’istanza cautelare inserita in ricorso, non mutano assolutamente i sottesi requisiti sostanziali.