La transizione 5.0 rappresenta un notevole progresso rispetto alla rivoluzione industriale 4.0, mettendo l’accento sull’essere umano e sulle considerazioni ambientali e sociali, mentre si sfruttano tecnologie avanzate come strumenti.
La quarta rivoluzione industriale, conosciuta anche come 4.0, è attualmente in pieno sviluppo. Tuttavia, l’attenzione crescente è ora rivolta alla transizione 5.0, con un’enfasi particolare sull’interazione tra tecnologia, società e ambiente. La visione strettamente tecnocentrica del 4.0 è ora espansa per includere considerazioni sociali e ambientali.
Dopo il via libera da parte della Commissione Europea alla proposta italiana di modifica del PNRR con l’integrazione del RePowerEU e 6,3 miliardi di euro per il Piano Transizione 5.0, si attendono i decreti attuativi che definiranno il nuovo panorama degli incentivi per le imprese.
Il Piano Transizione 5.0 mira a incentivare tre categorie di investimenti:
- investimenti in beni strumentali 4.0 (indicati in Allegato A e Allegato B) integrati in progetti di efficientamento energetico;
- investimenti per sistemi di autoproduzione e autoconsumo da fonti rinnovabili (escludendo le biomasse);
- spese per la formazione del personale, a condizione che siano connesse a un investimento 5.0 e non siano indipendenti. Si prevede un limite di spesa del 5% rispetto all’investimento agevolabile.
Aliquote:
- le aliquote 5.0 sono incrementali rispetto a quelle della misura 4.0;
- Diverse aliquote sono ancora in fase di definizione, basate sugli obiettivi raggiunti certificati “ex post”. La somma delle aliquote, in aggiunta all’aliquota base 4.0, dovrebbe arrivare fino al 40%;
- le aliquote saranno parametrate al risparmio energetico ottenuto, non alla dimensione dell’investimento. Si stabiliranno obiettivi minimi di riduzione dei consumi energetici, come il 3% del fabbisogno aziendale o il 5% dei consumi specifici di un processo aziendale.
Tempistiche:
- il Decreto che regolerà i dettagli del Piano Transizione 5.0 sarà pubblicato a gennaio. Tuttavia, la misura sarà retroattiva per includere gli investimenti a partire dal 1.01.2024;
- il Piano Transizione 5.0 sarà attivo nel biennio 2024-2025 (dal 1.01.2024 al 31.12.2025);
- si avrà tempo fino al 30.06.2026 (indicativamente) per rendicontare le spese e presentare le certificazioni.
Modalità di fruizione:
- la prenotazione del beneficio avverrà tramite la certificazione “ex ante”;
- il beneficio sarà fruito dopo la presentazione della certificazione “ex post” in un’unica tranche;
- le tempistiche e le modalità sono indipendenti dalla misura del Piano 4.0.
Certificazioni:
- gli investimenti devono essere certificati “ex ante” prima di essere effettuati da un soggetto certificatore abilitato, che attesterà i requisiti dell’investimento in termini di riduzione del consumo energetico;
- una volta completato, l’investimento deve ottenere la certificazione “ex post” che attesti la sua effettiva realizzazione in conformità alle disposizioni della certificazione “ex ante”.
Soggetti certificatori abilitati (prime indiscrezioni):
- EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) accreditati UNI CEI 11339;
- ESCO accreditate UNI CEI 11352;
- soggetti accreditati ISO50001;
- ingegneri, periti industriali, geologi iscritti ai rispettivi ordini professionali.