Diritto del lavoro e legislazione sociale
06 Giugno 2024
La Corte di Cassazione conferma l'importanza di una gestione disciplinare rapida e aderente ai principi di buona fede e trasparenza nel contesto lavorativo.
Una recente pronuncia della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro (ord. 27.05.2024, n. 14728), ha ribadito l’importanza della tempestività nelle contestazioni disciplinari in ambito lavorativo. Il caso in esame riguarda un ricorso presentato da Poste Italiane S.p.A. contro un dipendente accusato di negligenza grave per non aver rilevato la contraffazione di buoni postali durante il servizio.
I fatti – Il lavoratore, temporaneo direttore dell’ufficio postale di Sommatino, era stato sospeso dal servizio per 10 giorni a seguito dell’accusa di negligenza. Mentre il Tribunale di Caltanissetta aveva inizialmente confermato la legittimità della sanzione, la Corte d’Appello ha successivamente ribaltato la decisione, ritenendo la contestazione disciplinare tardiva e in violazione del principio di buona fede.
La decisione della Cassazione – La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di Poste Italiane, confermando la sentenza della Corte d’Appello. Secondo la Corte, la valutazione della tempestività della contestazione disciplinare spetta al giudice di merito e non può essere oggetto di sindacato in sede di legittimità, salvo vizi di motivazione o errori logici.