Accertamento, riscossione e contenzioso

20 Settembre 2024

Sul contraddittorio preventivo la Cassazione torna al passato

Con 2 recenti sentenze del 6.09.2024, la Suprema Corte ha stabilito che il diritto al contraddittorio deve ritenersi soddisfatto anche nel caso in cui, a seguito di un accesso breve presso la sede sociale, venga unicamente redatto un verbale di primo accesso.

Nelle sentenze nn. 839/2024 e 837/2024 i Giudici di legittimità hanno richiamato, a sostegno della loro decisione, la ormai famosa sentenza Sotropè della Corte di Giustizia Europea (c-349/07 del 12.12.2008) che, ad avviso di chi scrive, giunge però a conclusioni molto diverse e più garantiste nei confronti del contribuente.

La marcia indietro della Suprema Corte, su un tema così delicato, giunge quanto meno inaspettato. Soprattutto ora dopo che la riforma fiscale e i suoi decreti attuativi hanno dedicato ampio spazio al recepimento dei principi comunitari in materia. Il dietrofront della Cassazione sorprende ancora di più se si considera che entrambe le sentenze, riferite ovviamente al medesimo caso, hanno ad oggetto l’Iva, tributo armonizzato per eccellenza.

Fatti di causa – Una società di capitali, che si è occupata del restauro di un complesso residenziale vincolato dalla Sovrintendenza, è stata oggetto di un accesso breve e mirato da parte dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate.

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