Diritto del lavoro e legislazione sociale
16 Settembre 2024
Il lavoro straordinario va retribuito se svolto in linea con la volontà del datore, anche in assenza di autorizzazioni formali.
La Corte di Cassazione ha stabilito che il lavoro straordinario va retribuito se svolto in linea con la volontà del datore, anche in assenza di autorizzazioni formali. Una sentenza che tutela i diritti dei lavoratori e riafferma il principio costituzionale della giusta retribuzione.
Vicenda giudiziaria – Un paramedico ha avviato un’azione legale per ottenere il pagamento di emolumenti relativi a servizi di dialisi svolti durante il periodo estivo, tra il 2013 e il 2015. La Corte d’Appello ha rigettato la richiesta del ricorrente, argomentando che tali prestazioni non rientrano nell’ambito di applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro invocato. Secondo la Corte, le prestazioni in questione sarebbero disciplinate da accordi specifici che prevedono procedure autorizzative e negoziazioni tariffarie, elementi non prodotti in giudizio dal lavoratore.
Principio stabilito dalla Cassazione – Con l’ordinanza 3.09.2024, n. 23610 la Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione d’Appello, stabilendo che nel pubblico impiego privatizzato, le prestazioni lavorative svolte in conformità con la volontà del datore di lavoro devono essere retribuite adeguatamente, anche in assenza di formali autorizzazioni.