Imposte dirette
11 Aprile 2024
La Corte di Cassazione con l’ordinanza 3.04.2024 n. 8739 ha ritenuto che gli interventi edilizi eseguiti su un fabbricato destinato dal contribuente ad abitazione familiare, anche se nella titolarità formale dell’impresa, non sono fiscalmente deducibili.
La Cassazione, con l’ordinanza 3.04.2024, n. 8739, ha dapprima rappresentato che in ordine all’inerenza dei costi, gli approdi interpretativi hanno avvertito l’assenza di una specifica nozione giuridica, in quanto trattasi solo di un corollario del concetto di reddito e di un principio per taluni aspetti immanente nella Costituzione, ausiliario allo scrutinio dell’effettiva manifestazione di capacità contributiva.
In particolare, l’inerenza va ricondotta al rapporto tra costo e impresa, nel senso che va definita come una relazione tra due concetti, la spesa e l’impresa, per cui la prima assume rilevanza ai fini della quantificazione della base imponibile, non tanto per la sua esplicita e diretta connessione ad una precisa componente di reddito, bensì in virtù della sua correlazione con un’attività potenzialmente idonea a produrre utili (Cass. 11.08.2017, n. 20049).
Anche l’ampiezza dello spettro entro cui riconoscere un rapporto di inerenza è stata scrutinata dalla giurisprudenza, sensibile a non ridurre la relazione entro criteri meramente formali, ampliandone invece la portata mediante la valorizzazione del rapporto e delle ricadute concrete tra spesa e coerenza economica con l’attività di impresa. Per un verso, dunque, è stato negato che il rapporto trovi conforto nella mera contabilizzazione del costo e che al contrario incomba sul contribuente l’onere di allegazione della documentazione di supporto da cui ricavarne oltre l’importo, la ragione e la coerenza economica della spesa (Cass. 26.05.2017, n. 13300).