Società semplice, l’uso gratuito di beni non genera redditi diversi

Il giudice di Cassazione ritiene fondato il ricorso del contribuente in quanto l’art. 67, c. 1, lett. h-ter), Tuir raccorda alla categoria dei redditi diversi“la differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo per la concessione in godimento di beni dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore”.

La Cassazione si allinea ai documenti di prassi (circolare dell’Agenzia delle Entrate 15.06.2012, n. 24/E) ove è dato rinvenire che i destinatari di tali disposizioni sono sia i soggetti che concedono in godimento i beni (i concedenti) e sia quelli che li ricevono (gli utilizzatori). In particolare, gli utilizzatori che rientrano nell’ambito applicativo della norma sono i soggetti che beneficiano dei beni relativi all’impresa nella propria sfera privata (i soci di società e di enti privati di tipo associativo residenti che svolgono attività commerciale, nonché i familiari dell’imprenditore individuale residente nel territorio dello Stato).

La circolare inoltre prevede testualmente che: “Attesa la necessità di evitare l’aggiramento della norma, si ritiene che debbano essere considerati destinatari della disposizione in esame anche i soci o i loro familiari che ricevono in godimento beni da società controllate o collegate ai sensi dell’art. 2359 del codice civile a quella partecipata dai medesimi soci”.