Società e contratti
08 Febbraio 2025
Secondo Georg Simmel, il problema esistenziale dell’uomo moderno è riconducibile a “come dare un senso alla propria vita quando la centralità dell’individuo non è più garantita dalle istituzioni”, ma passerebbe dall’affermazione delle relazioni sociali.
Il predominio dell’oggettività (tecnologia, progettazione consapevole) sulla soggettività (coscienza, abilità, talento individuale), condizione tipo della società metropolitana, rappresenterebbe una sorta di genesi dell’alienazione, situazione sconosciuta all’uomo antico a causa del suo vivere incapsulato in una molteplicità di sfere tendenzialmente concentriche (famiglia, stirpe, corporazione, gruppo sociale, ecc.) che creavano un baluardo difensivo attraverso la condivisione e mettevano ordine nel processo di socializzazione che portava alla realizzazione del singolo.
La nemesi del destino umano è da ricercare nel momento storico che coincide con la rivoluzione industriale. La divisione del lavoro immediatamente successiva all’introduzione delle macchine nel processo produttivo ha di fatto estraniato l’uomo dal suo ruolo storico di “autore del lavoro”, trasformandolo in un mero ingranaggio di un sistema economico-sociale che, ai suoi vertici, aveva l’elemento “tecnologia”.