Agricoltura ed economia verde
18 Novembre 2020
L'anagrafe del Ministero dell’Agricoltura dedicata alle piante con caratteristiche di longevità, patrimonio della memoria collettiva.
Spiccano nelle campagne e anche nei centri urbani, hanno un valore storico-culturale e in alcuni casi addirittura religioso. Sono gli alberi monumentali, maestosi spettatori del tempo che scorre e della vita vissuta. Il loro censimento è realizzato dai Comuni, sotto il coordinamento delle Regioni, sia mediante ricognizione territoriale con rilevazione diretta e schedatura del patrimonio vegetale, sia in seguito alla ricezione, verifica specialistica e conseguente schedatura delle segnalazioni provenienti da cittadini, associazioni, istituti scolastici o enti territoriali.
Concetto di “monumentale”. Gli alberi isolati o che fanno parte di formazioni boschive naturali, devono costituire un raro esempio di maestosità e longevità, oppure un preciso riferimento a eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario e delle tradizioni locali. Anche filari e alberate possono rientrare nei canoni della monumentalità, a patto che siano di particolare pregio e inseriti in specifici complessi architettonici quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.
Alberi autoctoni e alloctoni. Tali alberi possono essere sia autoctoni o alloctoni (specie non appartenenti alla flora originaria di una determinata area geografica). Riguardo alla forma, oltre agli alberi ad alto fusto si considereranno anche gli esemplari cedui, quelli che si sono originati da ceppaia, nonché quelli capitozzati oppure trattati a sgamollo e infine quelli giacenti al suolo ma tuttora vegetanti.
CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEL CARATTERE DI MONUMENTALITÀ |
Il Ministero dell’agricoltura, con il decreto del 23 ottobre 2014, ha istituito dei criteri di attribuzione del carattere di monumentalità, che di seguito vengono elencati. |
1 | Pregio naturalistico legato all’età e alle dimensioni | È un criterio legato alle peculiarità genetiche di ogni specie ma anche alle condizioni ecologiche in cui si trovano a vivere i singoli esemplari di una specie. Il criterio dimensionale fa riferimento a tre parametri: la circonferenza del tronco, l’altezza dendrometrica, l’ampiezza e proiezione della chioma. |
2 | Pregio naturalistico legato a forma e portamento | La forma e il portamento degli alberi sono alla base del loro successo biologico ma testimoniano anche l’importanza che ad essi è stata sempre attribuita dall’uomo nel corso della storia. |
3 | Valore ecologico | È relativo alle presenze faunistiche e vegetali che si insediano al suo interno o nelle immediate vicinanze, con riferimento anche alla rarità delle specie coinvolte, al pericolo di estinzione ed al particolare habitat che ne garantisce l’esistenza. |
4 | Pregio naturalistico legato alla rarità botanica | A tale riguardo si considerano anche le specie estranee all’area geografica di riferimento, quindi esotiche, e alle specie che, seppur coerenti in termini di areale di distribuzione, sono poco rappresentate numericamente. |
5 | Pregio naturalistico legato all’architettura vegetale | Esso si riferisce a particolari esemplari arborei, filari, alberature o gruppi organizzati in architetture vegetali basate su di un progetto architettonico unitario e riconoscibile, in sintonia o meno con i manufatti architettonici. |
6 | Pregio paesaggistico | È da attribuirsi a un albero o a un insieme di alberi (componente naturale) quando vengono soddisfatti l’aspetto percettivo, seppur questo caratterizzato da una certa soggettività, e/o quello legato alla presenza incisiva dell’opera dell’uomo come fautore del paesaggio e come fruitore dello stesso. |
7 | Pregio storico-culturale-religioso | Esso fa riferimento al senso di appartenenza e riconoscibilità dei luoghi da parte della comunità locale. Si tratta di esemplari, non necessariamente secolari, legati a particolari eventi della storia locale, a dei personaggi, a tradizioni, a leggende, a fatti religiosi ma anche resi noti dall’arte. |