Accertamento, riscossione e contenzioso
30 Gennaio 2025
Negli avvisi di accertamento è sempre più frequente rinvenire riprese fiscali in ordine agli sconti e abbuoni passivi connessi ai premi assicurativi accordati dall’assicuratore ai clienti storici, a motivo di un’asserita carenza documentale, mancanza di inerenza e antieconomicità.
Il fondamento causale dell’antieconomicità continua a rappresentare per la verifica fiscale uno stereotipo di espediente per supportare la ripresa di componenti negativi effettivamente sostenuti, ma non coerenti con l’astratto principio che obbliga a orientare in ogni caso l’azione imprenditoriale verso il massimo profitto, come se tale grandezza reddituale fosse incapsulabile in precise formule coordinate da comprovati parametri economici.
La mancata teorizzazione dell’oggetto economico nel diritto tributario porta l’Amministrazione Finanziaria a ricondurre l’inerenza in modo del tutto avulso dal suo autentico presidio alla determinazione del reddito d’impresa. Esso, nonostante il consolidato revirement di tendenza ermeneutica della Corte di Cassazione, viene formalisticamente solo abbinato a unilaterali giudizi di carenze documentali meramente formalistiche e a canoni ormai tradotti con formule standardizzate negli avvisi di accertamento e persino distanti dai fatti notori (come la pretesa della data certa in ordine a comuni fatti di gestione e talora solo di pochi euro).