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30 Novembre 2024

Riforma dell'ordinamento professionale commercialisti

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili ha approvato la riforma dell'ordinamento professionale: novità per il sistema elettorale, oggetto dell’attività professionale, disciplina delle incompatibilità, compensi ed esercizio in forma associata.

Il 19.11.2024 segna una data storica per la professione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili italiani. Il Consiglio nazionale ha infatti approvato all’unanimità una riforma dell’ordinamento professionale che va a modificare il D.Lgs. 139/2005, aprendo così un nuovo capitolo nella storia della categoria. La riforma è frutto di un lungo percorso di consultazione e revisione iniziato lo scorso mese di maggio.

La riforma interviene in modo capillare su molteplici aspetti della professione, a partire dalla ridefinizione dell’oggetto stesso dell’attività professionale. Viene completamente riformulato l’art. 1 D.Lgs. 139/2005, ora intitolato “Disciplina dell’ordinamento della professione”, e viene introdotto un nuovo art. 1-bis che ridefinisce in modo più moderno e completo le materie e gli ambiti di competenza dei commercialisti.

Un aspetto particolarmente innovativo riguarda il sistema elettorale del Consiglio nazionale, che viene rivoluzionato attraverso l’introduzione di un meccanismo misto che assegna il 50% del peso elettorale ai consiglieri degli Ordini territoriali e il restante 50% agli iscritti. Questa soluzione rappresenta un equilibrio tra la necessità di mantenere il ruolo fondamentale degli Ordini territoriali e l’esigenza di garantire una maggiore partecipazione democratica di tutti gli iscritti.

La riforma introduce anche importanti novità nella composizione dei Consigli degli Ordini, con una struttura che si adatta alle dimensioni dell’Ordine stesso. Per gli Ordini con più di 1.500 iscritti ma meno di 2.000, sono previsti 15 membri; il numero sale a 17 per quelli tra 2.000 e 3.000 iscritti, a 19 per quelli tra 3.000 e 4.500, fino a raggiungere 21 membri per gli Ordini con oltre 4.500 iscritti.

Particolare attenzione è stata dedicata all’inclusività e al rinnovamento generazionale: viene confermata la quota di genere che riserva 2/5 delle posizioni al genere meno rappresentato e viene introdotta una quota specifica per gli under 45, dimostrando un’attenzione concreta al futuro della professione e alla necessità di garantire un ricambio generazionale.

La modernizzazione della professione si riflette anche nelle modalità di voto, con l’introduzione di una piattaforma informatica dedicata che garantisce la segretezza e la libertà di espressione del voto. Il nuovo sistema mantiene un equilibrio tra gli Ordini di diverse dimensioni: se da un lato viene modificato il peso elettorale dei Consigli degli Ordini, dall’altro si garantisce agli Ordini più grandi di mantenere una maggiore incidenza grazie al numero più elevato di iscritti.

La riforma affronta anche temi cruciali come la disciplina delle incompatibilità, l’esercizio della professione in forma associata, la regolamentazione del tirocinio e dei consigli di disciplina. Vengono inoltre introdotte nuove norme sulla morosità e le relative conseguenze, sulla disciplina dei compensi, sull’assicurazione professionale e sulle specializzazioni, adeguando la professione alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Il testo verrà ora sottoposto all’attenzione delle forze politiche per il suo iter parlamentare.

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