Imposte dirette

10 Febbraio 2025

Riforma del calendario fiscale: la proposta dei commercialisti

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili sollecita una revisione del calendario fiscale, proponendo una tregua estiva fino al 16.09 e il rinvio al 31.10 del termine per aderire al concordato preventivo biennale.

L’agenda fiscale italiana potrebbe presto subire un’importante riorganizzazione. Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili ha avanzato una serie di proposte volte a semplificare il calendario fiscale e alleviare il carico amministrativo che grava su professionisti e contribuenti nei mesi estivi. L’iniziativa, che si inserisce nel quadro del processo di revisione della riforma fiscale, si concentra su due aspetti chiave: una proroga generalizzata degli adempimenti e dei versamenti fino al 16.09 di ogni anno e lo slittamento della scadenza per l’adesione al concordato preventivo biennale al 31.10.

Attualmente, il sistema prevede una sospensione limitata ai primi 20 giorni di agosto, con il termine unico del 20.08 per il versamento delle imposte e l’adempimento degli obblighi tributari. Tuttavia, i commercialisti sottolineano come tale misura sia insufficiente a garantire una reale tregua estiva, poiché non consente un’interruzione effettiva dell’attività professionale. La proposta avanzata prevede che tutti i versamenti e gli adempimenti con scadenza tra il 1.08 e il 31.08 vengano automaticamente posticipati al 16.09, senza applicazione di interessi o sanzioni. Un intervento che, secondo il presidente del Cndcec, consentirebbe a contribuenti e professionisti di gestire con maggiore serenità gli obblighi fiscali senza la pressione di scadenze ravvicinate nel periodo estivo.

Parallelamente, è stata proposta una modifica strutturale al termine di adesione al concordato preventivo biennale, attualmente fissato al 31.07, che i professionisti ritengono incompatibile con il calendario fiscale. Il mese di luglio rappresenta infatti una fase di intensa attività per i commercialisti, impegnati tra la determinazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (Isa), la liquidazione delle imposte sui redditi e dell’Irap. Per evitare un sovraccarico di adempimenti in un periodo già congestionato, si propone di spostare la scadenza al 31.10, in linea con il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Queste modifiche, secondo il Cndcec, non solo garantirebbero una maggiore razionalizzazione del calendario fiscale, ma migliorerebbero anche l’efficacia del rapporto tra Fisco e contribuenti. La richiesta di revisione del calendario è stata formalmente avanzata al Viceministro dell’Economia e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, con i quali è in corso un confronto tecnico per valutare la fattibilità delle proposte.

Nel più ampio contesto della riforma fiscale, i commercialisti evidenziano inoltre la necessità di rendere più chiari i meccanismi di accesso agli atti e di contraddittorio preventivo, introducendo un obbligo per l’Amministrazione Finanziaria di rispondere alle richieste dei contribuenti entro 15 giorni e garantendo una sospensione di 30 giorni per consentire la redazione delle controdeduzioni.

Un ulteriore intervento riguarda il regime della cooperative compliance, con l’obiettivo di rendere questa procedura più attrattiva per le imprese. Attualmente, il sistema prevede una riduzione dei termini di accertamento per i soggetti che aderiscono, ma è ancora legato all’obbligo di certificazione tributaria. Il Cndcec propone di eliminare tale vincolo, semplificando l’accesso al regime e garantendo una maggiore certezza del diritto per le imprese che scelgono di aderire.

Inoltre, si chiede di superare definitivamente il cosiddetto “visto pesante”, un meccanismo di certificazione introdotto oltre 25 anni fa, ma che ha trovato scarsissima applicazione a causa della sua complessità e delle difficoltà operative legate alla verifica dell’esatta applicazione della normativa fiscale sostanziale.

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