Revisione e controllo
27 Dicembre 2023
Con le modifiche che il Codice della crisi ha apportato all’art. 2477 c.c. una nuova platea di S.r.l. e cooperative ha dovuto o dovrà nominare l’organo di controllo o il revisore e dovrà assoggettarsi per la prima volta alla revisione legale dei conti.
Molte PMI si troveranno ad avere a che fare con la figura del revisore legale. Si tratta di un cambiamento importante per una società, in quanto ciò rappresenta sicuramente un notevole valore aggiunto, oltre che un’occasione per instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione con un soggetto indipendente alla società.
La revisione legale dei conti mira a fornire una certificazione del bilancio di un’impresa. È evidente ed indubbio che, per le società, adempiere a tale obbligo comporterà oneri non indifferenti, in termini sia di risorse finanziarie, per il compenso spettante al revisore, sia come carico di lavoro e tempo da dedicare a tale attività.
Per le aziende scarsamente strutturate e non finanziariamente in equilibrio, ciò può significare non solo costi di esercizio maggiori, ma anche una poco apprezzata visibilità nei confronti del mercato, che in questo modo può prendere atto di eventuali punti di debolezza dell’attività della società. Tuttavia, per un imprenditore, far emergere i punti deboli della propria attività può essere vista anche come una grande opportunità.
Avere un revisore che verifica in modo oggettivo i conti significa poter affrontare e correggere problematiche che si nascondono all’interno dell’azienda; nella sua attività il revisore, effettuando colloqui con la direzione della società e con il reparto amministrativo-contabile, evidenzia eventuali carenze procedurali o punti di forza del sistema contabile e del sistema di controllo interno. Il revisore nello svolgimento della sua attività non si limiterà, infatti, alla mera rilevazione di eventuali carenze, ma cercherà di capire insieme alla società eventuali cause, suggerendo azioni correttive, trovando anche soluzioni e offrendo spunti per il miglioramento della performance aziendale.
Mensile dedicato alla revisione contabile e al controllo legale dei conti.
L’attività del revisore non manifesta però i suoi effetti benefici soltanto verso l’interno dell’azienda. Una certificazione professionale del bilancio consente infatti di interagire con banche, istituti di credito, fornitori e partner imprenditoriali, anche internazionali, con maggiore autorevolezza e, quindi, con maggiore forza contrattuale, oltre a consentire di accedere a specifici bandi e gare d’appalto indetti da enti pubblici. È poi imprescindibile in attività di due diligence nel caso di operazioni straordinarie come ristrutturazioni aziendali o fusioni e acquisizioni (M&A). La presenza di un revisore rappresenta un beneficio per le società in quanto presidio di garanzia per l’attendibilità, la chiarezza e la trasparenza dell’informativa economica e finanziaria.
Anche la giurisprudenza di recente ha sottolineato l’importanza di avere il bilancio certificato. Con la sentenza 4.07.2023, n. 18855 i Giudici di legittimità, al termine di un contenzioso, hanno ribadito che quando si tratta di accertare fatti che non possono essere dimostrati analiticamente, il bilancio certificato è una fonte rilevante di informazioni, in quanto contiene dati che possono essere verificati secondo criteri di congruità e coerenza dall’Amministrazione Finanziaria e, in merito all’efficacia probatoria della relazione di revisione del bilancio, hanno sostenuto che si tratta di un mezzo di prova con effetti decisivi e che può essere confutato dalla controparte soltanto con il deposito di documenti idonei a dimostrare l’errore o l’inadempimento del revisore.