Diritto privato, commerciale e amministrativo
27 Settembre 2024
Prima che la proposta di modifica delle norme che regolano la professione di dottore commercialista ed esperto contabile sia sottoposta all’esame parlamentare, l’Associazione “Il Caffè delle Idee” offre il proprio contributo alla definizione di regole condivise e identitarie.
Raccogliendo l’esigenza di un più ampio confronto sul tema della riforma dell’Ordinamento professionale di cui al D.Lgs. 139/2005, “Il Caffè delle Idee”, l’Associazione presieduta da Giorgio Sganga, già consigliere nazionale e presidente della fondazione, al quale si affiancano 3 ex presidenti del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, nel corso di un incontro-dibattito tenutosi a Roma il 19.09.2024, aperto agli iscritti e a tutte le rappresentanze istituzionali della professione, ha presentato un documento che riassume la posizione costruttiva emersa in seno all’Associazione, che si auspica possa essere condivisa e accolta dal Consiglio nazionale in carica.
Secondo l’Associazione “il cambiamento delle norme istitutive della professione dovrebbe avere come obiettivo nuove regole davvero rappresentative per gli iscritti e davvero attrattive per i futuri iscritti, facendo sentire ai colleghi l’orgoglio di appartenenza, riconoscendosi nella identità della professione e innescando nei più giovani il desiderio di farvi parte”.
Sulla metodologia finora seguita nel lavoro di riforma è stato sottolineato che saper distinguere gli effetti della “rapidità delle scelte” da quelli della “fretta di scegliere” è caratteristica necessaria che una buona leadership deve tenere in conto. Se la prima è infatti l’effetto combinato di padronanza e competenza, la seconda rischia di essere solo un’accelerazione inconsapevole, pericolosamente fine a sé stessa.
Secondo gli esponenti dell’Associazione, “ciò comporta anche l’auspicato principio che modifiche istituzionali di questa portata, soprattutto nell’ambito delle nuove regole elettorali, trovino applicazione a partire dalle elezioni successive alle prossime”.
Darsi una serie di doveri costituisce tratto distintivo di una comunità e determina maggiore credibilità nel tempo, presupponendo infatti che l’insieme di regole siano condivise nella loro formulazione, rispettate dai membri di quella comunità, nonché non lesive di altre norme e/o di diritti tutelati ex lege.
Il “nuovo 139”, secondo l’Associazione, “per essere rappresentativo e attrattivo, dovrà essere formato da regole condivise, dalla definizione dell’identità della professione, da criteri funzionali di rappresentatività democratica elettiva scevre da conflitti d’interesse, nonché, infine, dal richiamo ai principi deontologici”.