Diritto del lavoro e legislazione sociale
21 Ottobre 2024
Con l’ordinanza 9.10.2024, n. 26320 la Corte di Cassazione ribadisce l’impossibilità di ridurre lo stipendio senza un accordo formale in sede protetta, anche in assenza di modifiche alle mansioni o crisi aziendali.
Tutela del salario – La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 9.10.2024, n. 26320, ha ribadito un principio fondamentale del diritto del lavoro: la retribuzione del lavoratore non può essere ridotta unilateralmente dal datore di lavoro. Questa ordinanza si inserisce nel quadro di una maggiore attenzione alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori, soprattutto in materia di stabilità economica e sicurezza occupazionale. La Corte, con questa decisione, ribadisce l’importanza di garantire la prevedibilità e la costanza della retribuzione, elemento essenziale per la serenità e il benessere del lavoratore.
Caso esaminato – Il contenzioso in questione riguardava un lavoratore che aveva rassegnato le dimissioni per giusta causa a seguito di una riduzione del 10% della sua retribuzione e di modifiche al trattamento economico dell’autovettura aziendale. La Corte d’Appello di Milano aveva già dichiarato nullo l’accordo che prevedeva tali cambiamenti, riconoscendo la legittimità delle dimissioni del dipendente. L’azienda aveva successivamente impugnato questa decisione, portando il caso all’attenzione della Suprema Corte.