Bandi, agevolazioni, bonus, contributi a fondo perduto

22 Agosto 2024

Resto al SUD 2.0 ai nastri di partenza

In arrivo nuovi incentivi per i giovani imprenditori under 35 del Mezzogiorno. L’apertura del bando prevista per settembre 2024.

Nel panorama delle politiche di sviluppo economico, emerge una misura rinnovata e potenziata: Resto al Sud 2.0. Questa iniziativa, introdotta dal Decreto Coesione (D.L. n. 60/2024, convertito dalla L. 95/2024), si propone di rivitalizzare il tessuto imprenditoriale delle regioni meridionali offrendo un sostegno concreto ai giovani che desiderano avviare un’attività in proprio. L’obiettivo primario di questa misura è contrastare la disoccupazione giovanile e promuovere l’innovazione nelle aree tradizionalmente svantaggiate del Paese.

L’ambito di applicazione della misura si estende alle Regioni meridionali di Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, abbracciando altresì i territori dell’Italia centrale segnati dai sismi del 2009 e del 2016. In queste aree, caratterizzate da una pressante esigenza di rivitalizzazione economica, l’iniziativa mira a catalizzare la ripresa e a forgiare nuove prospettive occupazionali per le giovani generazioni.

Resto al Sud 2.0 si inserisce in un contesto più ampio di interventi volti a stimolare l’occupazione e l’autoimprenditorialità, con un’attenzione particolare alle categorie più vulnerabili del mercato del lavoro. La misura si rivolge a giovani under 35 che si trovano in condizioni di marginalità sociale, inoccupazione o disoccupazione, inclusi i beneficiari del programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL).

Le forme giuridiche ammissibili per l’accesso all’agevolazione Resto al Sud 2.0 comprendono sia opzioni individuali che collettive, offrendo flessibilità ai giovani imprenditori. Per le attività individuali, rientrano sia le attività di impresa che professionali, comprese quelle ordinistiche. Le forme collettive includono la costituzione di società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società a responsabilità limitata, società cooperative e società tra professionisti. Le imprese costituite in forma collettiva possono accogliere la partecipazione di soggetti che non rientrano nei criteri precedentemente delineati, a condizione che controllo effettivo e la gestione amministrativa dell’entità rimangano prerogativa esclusiva dei beneficiari principali dell’agevolazione.

È importante sottolineare che questa agevolazione non si limita a fornire un mero supporto finanziario, ma si configura come un percorso strutturato di accompagnamento all’imprenditorialità. Il legislatore ha previsto, infatti, non solo l’erogazione di contributi economici, ma anche servizi di formazione e tutoraggio, essenziali per garantire il successo delle iniziative imprenditoriali nel lungo periodo.

Dal punto di vista operativo, Resto al Sud 2.0 offre diverse opzioni di finanziamento. I beneficiari possono accedere a voucher di avvio del valore massimo di 40.000 euro, elevabili a 50.000 euro per l’acquisto di beni e servizi innovativi o orientati alla sostenibilità ambientale. Questi voucher, concessi in regime de minimis, non sono soggetti a rimborso e possono essere utilizzati per l’acquisto di beni strumentali e servizi necessari all’avvio dell’attività. Inoltre, sono previsti contributi a fondo perduto che possono coprire fino al 75% delle spese per programmi di investimento fino a 120.000 euro, e fino al 70% per programmi di spesa compresi tra 120.000 e 200.000 euro. Tra le spese ammissibili rientrano anche la formazione e supporto preliminare, tutoraggio, erogazione degli incentivi finanziari per l’avvio delle attività.

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