Imposte dirette
25 Gennaio 2024
Nel 2024 fatture tramite SdI per tutti i forfetari e abolizione della CU per questi contribuenti. Per verificare la soglia di permanenza al regime, il parametro di riferimento potrebbe diventare il volume di affari.
Il 2024 riserva alcune novità anche per i contribuenti in regime forfetario e per i loro clienti.
Anzitutto, da gennaio è entrato in vigore l’obbligo generalizzato di emissione della fattura elettronica per tutti i contribuenti forfetari. I nuovi forfetari con obbligo di fatturazione elettronica si aggiungono a quelli che, avendo avuto compensi/ricavi superiori a 25.000 euro nel 2021, hanno già sperimentato la fatturazione elettronica (FAQ 150/2022).
Per quanto riguarda i committenti, nel 2024 ci sarà l’ultima emissione della Certificazioni Unica per i forfetari. Ricordiamo che attualmente, sebbene non ci sia l’obbligo di effettuare ritenute, la certificazione dei compensi/ricavi pagati è obbligatoria. A questo proposito, nonostante alcune perplessità lessicali e di sistema, l’Agenzia sostiene che la soglia da verificare per la permanenza nel regime (anche per gli imprenditori) sono gli incassi ricevuti (circolare 5.12.2023, n. 32/E).
Ebbene, il decreto Adempimenti (art. 3 D.Lgs. 1/2024) ha eliminato l’obbligo di Certificazione Unica per i compensi pagati ai forfetari a partire dai redditi corrisposti nel 2024. L’esonero è stato codificato nel nuovo comma 6-septies D.P.R. 322/1998.
La relazione spiega che l’esonero è giustificato proprio dall’estensione della fatturazione elettronica.
L’inedita coppia di novità (estensione generalizzata dell’obbligo di fattura elettronica ed eliminazione della CU) fa sorgere qualche perplessità.
Attualmente la somma delle Certificazioni rilasciate dai committenti e comunicate all’Agenzia serve come parametro di verifica del diritto alla permanenza nel regime dei forfetari. Inoltre, nelle intenzioni dell’Agenzia delle Entrate, per consentire la precompilata per i forfetari sarebbe necessario che l’Anagrafe tributaria avesse gli elementi per calcolare i redditi.
Chiaramente, eliminate le Certificazioni, tutto ciò non sarà possibile. Sarà quindi un via libera per tutti?
È trapelato, tuttavia, alla fine dello scorso anno il tentativo di far passare un provvedimento che avrebbe cambiato il parametro di accesso al regime dei forfetari, modificandolo nel volume di affari (che tutti chiamano fatturato pur non essendo quel termine codificato). Diciamo subito che il provvedimento non ha visto la luce e, per il bene che vogliamo allo Statuto del contribuente, non dovrebbe a questo punto riguardare il 2024.
La ragione del cambio di paradigma sarebbe offerta dalla legislazione UE. In particolare, l’Italia ha ottenuto, da ultimo con decisione di esecuzione (UE) 2023/664 del Consiglio del 21.03.2023, l’autorizzazione ad applicare fino al 2024 il regime di esonero dall’Iva per i contribuenti con volume di affari fino a 85.000 euro. La deroga è, invece, applicata in Italia come noto ai soggetti con Incassi entro tale soglia. Non è esattamente la stessa cosa.
Aggiungiamo che il volume di affari sarebbe verificabile dall’Agenzia mediante i dati trasmessi a SdI e il quadro (delle intenzioni) è completo.
Quindi, aspettiamoci per il 2025 una modifica in tal senso del funzionamento del regime forfetario mentre per il 2024 staremo a vedere!