Rappresentazione dei ristorni in bilancio alla luce dei nuovi OIC

Ricordiamo che l’OIC, pur intervenendo tramite la pubblicazione di diversi emendamenti ai principi già in vigore, nella sostanza ha emanato una sorta di principio contabile delle cooperative, riconoscendo in tal modo la specificità di tale soggetto giuridico anche in materia contabile, con l’obiettivo di offrire agli operatori maggiori certezze rispetto alle prassi operative adottate.

Con riferimento alla contabilizzazione dei ristorni, l’intervento dell’OIC, che ha introdotto i paragrafi23A e 23B all’OIC 28, impone la necessità di riflettere attentamente sui comportamenti usualmente adottati dalle cooperative e sulla loro coerenza con le specifiche previsioni statutarie e regolamentari.

Tenuto conto che non esiste nessuna norma che contenga una puntuale definizione del ristorno, come recentemente ricordato anche da un documento emanato dal Consiglio dei Dottori Commercialisti di concerto con l’Alleanza delle Cooperative Italiane, si evince dalla consolidata giurisprudenza e prassi dell’Amministrazione Finanziaria che “i ristorni costituiscono uno degli strumenti tecnici per attribuire ai soci il vantaggio mutualistico derivante dai rapporti di scambio intrattenuti con la cooperativa. Pertanto, i ristorni rappresentano i profitti netti della cooperativa derivanti dall’attività svolta con i soci, attribuiti agli stessi soci in proporzione agli scambi mutualistici intercorsi con la cooperativa nel corso dell’anno”.