Accertamento, riscossione e contenzioso
28 Marzo 2024
Per un Fisco giusto si attende che il legislatore tributario formalizzi i caratteri di un dialogo effettivo e vitale fra l’Amministrazione Finanziaria e il contribuente.
Il trittico giusto procedimento, giusto tributo e giusto processo in teoria enuncia 3 sacrosanti principi, se solo fossero reali e non chimere. L’emanazione e la promulgazione del più volte citato Statuto dei diritti del contribuente (L. 212/2000) doveva rappresentare il punto di partenza per la generazione di una nuova era fiscale e non un punto di arrivo e, per giunta, anche incompiuto. Il legislatore tributario è rimasto in letargo per troppo tempo lasciando un vuoto incolmabile, neppure per la giurisprudenza di legittimità.
Se il legislatore tributario si decidesse ad apportare nell’ordinamento giuridico tutte le caratteristiche del giusto procedimento in ambito tributario sarebbe un fatto storico a forte rilevanza non solo giuridica, ma anche sociale ed economica. Inserire il giusto procedimento in ambito tributario apporterebbe numerosi vantaggi, tra i quali il rispetto di principi e precetti costituzionali. L’Amministrazione Finanziaria potrebbe acquisire cognizione della situazione fiscale del contribuente senza dover ricostruire unilateralmente la capacità contributiva degli stessi.
L’unilateralità della prefata ricostruzione potrebbe non condurre al giusto tributo. Questo a sua volta rende il rapporto fra l’Amministrazione Finanziaria e il contribuente conflittuale al punto da alimentare contenziosi che potrebbero essere evitati ab origine con un approccio democratico, equo e imparziale.