Società e contratti
14 Marzo 2024
Con la pubblicazione della legge sulla competitività dei capitali, la modifica della riforma organica della quotazione delle PMI è sulla rampa di lancio.
Tra le misure di semplificazione in materia di accesso e regolamentazione dei mercati di capitali, troviamo la modifica della definizione di Pmi, ai fini della regolamentazione finanziaria, l’innalzamento a 1 miliardo di euro (in precedenza la soglia era di 500 milioni di euro) della soglia di capitalizzazione massima prevista e la facoltà di dematerializzare le quote di Pmi. Le novità sono contenute nella L. 5.03.2024, n. 21, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 12.03.2024, n. 60, che disciplina gli interventi a sostegno della competitività dei capitali.
Dematerializzazione – Grazie alla dematerializzazione, innanzitutto i risparmiatori non rischiano di subire il furto dei propri titoli oppure di entrare in possesso di titoli falsi e al contempo gli emittenti risparmiano i costi di stampa; a livello di sistema, si riducono i costi di movimentazione (conseguente all’avvicendamento della proprietà) dei titoli. Inoltre, il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale alla scadenza non sono più legati alla presentazione dei titoli, poiché avvengono con accrediti sui conti bancari e sui conti detenuti dagli emittenti presso la società di gestione accentrata.
Modifiche al Codice Civile – L’art. 7 introduce modifiche agli artt. 2412 e 2483 c.c., volte rispettivamente a far sì che agli investitori professionali non si applichino i limiti all’emissione di obbligazioni al portatore o nominative per le obbligazioni emesse dalle società per azioni e a far venire meno l’obbligo di interposizione, con finalità di garantire la solvenza, da parte di un investitore professionale soggetto a vigilanza prudenziale nelle ipotesi nelle quali l’acquirente delle stesse sia un operatore professionale anche nel caso di collocazione di titoli di debito, emessi dalle società a responsabilità limitata.