Imposte dirette
08 Marzo 2024
La dichiarazione dei redditi anche in assenza di attività d’impresa richiede un'attenta pianificazione, non attuabile basandosi sulle dichiarazioni precompilate in assenza di competenze specifiche in materia fiscale-tributaria.
Il 27.02.2024 si è tenuta presso la 6° commissione Finanze e Tesoro del Senato l’audizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate sugli obiettivi e gli sviluppi delle attività da realizzare nel triennio 2024-2026, sulla base dell’atto di indirizzo del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Dall’audizione è emerso che la novità per la precompilata 2024 è un nuovo meccanismo di interazione con il contribuente che consente di verificare e integrare le informazioni di dettaglio proposte dall’Agenzia delle Entrate con un percorso guidato che non richiede l’individuazione dei campi del modello dichiarativo. Quindi i dati potranno essere confermati o modificati dal contribuente e verranno successivamente riportati in maniera automatica nei campi corrispondenti della dichiarazione, senza necessità di ricorrere alle istruzioni per conoscere le caselle da valorizzarsi o i codici da utilizzare nei singoli righi del modello dichiarativo.
Questa modalità potrà essere scelta dal contribuente in alternativa alla tradizionale. Sembra quindi che il contribuente possa evitare di consultare le 384 pagine di istruzioni alla dichiarazione dei redditi date dalla somma dei 3 fascicoli di cui sono composte le istruzioni stesse, circolari esplicative escluse. Questo dal punto di vista compilativo.
Forse per posizioni semplici e veramente lineari sarà proprio la soluzione migliore ma ragionando, ci si rende conto che sempre più le scelte effettuate a monte, anche solo in materia di locazioni di immobili di civile abitazione, possono avere pesanti ripercussioni sulla tassazione individuale: a fronte di un reddito lordo imponibile identico si possono avere livelli di tassazione differente.
Quindi anche in materia di reddito persone fisiche la consulenza preventiva del proprio commercialista o esperto contabile si rivela indispensabile per arrivare a un livello di tassazione ottimizzato nel rispetto delle regole fiscali.
Un esempio tra tutti un contribuente proprietario di un solo immobile concesso in locazione a fronte della scelta di optare per la cedolare secca, che pare vantaggiosa: in presenza di oneri detraibili e deducibili, si trova a perdere completamente tali agevolazioni che, se avesse optato per la tassazione ordinaria della locazione, avrebbe integralmente sfruttato.
A maggior ragione, in questo periodo ci sono soggetti che si sono trovati nell’impossibilità di cedere i crediti fiscali a seguito dei lavori straordinari di ristrutturazione che sono allocati nel quadro RP del modello Redditi 2024 per l’anno di imposta 2023. Ulteriormente, in presenza di attività di impresa la scelta tra regimi fiscali a “tassa piatta” rispetto alla nuova progressività delle aliquote è attentamente da valutare.
Anche per i soggetti con attività mista, in presenza di redditi di natura differente, la valutazione dell’opportunità di avvalersi o meno del regime forfetario, il quale richiede una ulteriore attenta analisi in merito alle eventuali incompatibilità, la valutazione preventiva deve essere effettuata in ottica globale. Ecco dimostrato che non sempre il fai-da-te anche in campo fiscale è la scelta più vantaggiosa.