Diritto del lavoro e legislazione sociale
22 Ottobre 2024
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 11.10.2024, n. 26514, stabilisce che il datore di lavoro non può predeterminare le fasce orarie in cui il dipendente deve assistere il familiare con disabilità. Una decisione che tutela la libertà organizzativa.
Controversia iniziale – Il caso nasce da un licenziamento disciplinare comminato a un dipendente per presunto utilizzo irregolare dei permessi retribuiti previsti dalla L. 104/1992. Il datore di lavoro, attraverso una relazione investigativa, aveva rilevato che il lavoratore non prestava assistenza alla madre invalida durante le ore corrispondenti al suo turno lavorativo. Una situazione che aveva portato prima all’annullamento del provvedimento da parte del Tribunale di Palermo, poi ribaltato dalla Corte d’Appello territoriale.
Interpretazione della Suprema Corte – La Corte Suprema ha emesso una sentenza che stabilisce un chiarimento fondamentale riguardo all’uso dei permessi assistenziali, accogliendo le argomentazioni di un lavoratore. Il verdetto specifica che l’utilizzo di tali permessi non deve essere confinato a determinate fasce orarie, ma è estendibile all’intera giornata.
Questa interpretazione garantisce una maggiore flessibilità per soddisfare adeguatamente le necessità delle persone disabili. La decisione sottolinea l’importanza di una comprensione estesa delle esigenze di assistenza, includendo tutte le attività vitali per il benessere del soggetto assistito.