Diritto del lavoro e legislazione sociale
13 Giugno 2024
Per l’erogazione di pasti ai dipendenti le aziende possono organizzare una mensa aziendale interna, dare un’indennità sostitutiva o buoni pasto, in base a esigenze organizzative e attività svolta. Analizziamo brevemente le varie opzioni a disposizione e le loro caratteristiche.
Ai fini Irpef, costituiscono reddito di lavoro dipendente tutte le somme e i valori che il dipendente percepisce nel periodo d’imposta, a qualunque titolo, anche sottoforma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro (c.d. principio di onnicomprensività). Vi rientrano tutti gli emolumenti in qualunque modo riconducibili al rapporto di lavoro, anche se non provenienti direttamente dal datore di lavoro.
L’art. 51, c. 2, lett. c) del Tuir deroga al principio di onnicomprensività della retribuzione laddove prevede che non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore dipendente le somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro nonché quelle in mense organizzate direttamente da quest’ultimo o gestite da terzi o una serie di prestazioni e indennità sostitutive entro determinati limiti.
La ratio di tale disposizione è ispirata dalla volontà del legislatore di detassare le erogazioni ai dipendenti che si ricollegano alla necessità di provvedere alle esigenze alimentari del personale che durante l’orario di lavoro deve consumare il pasto (cfr. risoluzione n. 118/E/2006).