Accertamento, riscossione e contenzioso
10 Luglio 2024
Una sentenza che ridefinisce i confini tra pratiche commerciali discutibili e illeciti penali tributari.
La recente sentenza 5.07.2024 n. 26520 della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha gettato nuova luce su una questione di fondamentale importanza nel diritto tributario e penale: la distinzione tra operazioni commerciali antieconomiche e il reato di fatturazione per operazioni inesistenti.
Il caso in esame riguardava una complessa vicenda di operazioni infragruppo nel settore agricolo. Un’impresa agricola, beneficiando di un regime fiscale agevolato, aveva venduto prodotti a prezzi notevolmente superiori a quelli di mercato a una società commerciale riconducibile agli stessi soggetti.
L’accusa sosteneva che questa pratica configurasse il reato di emissione di fatture false (art. 8 D.Lgs. 74/2000) da parte del venditore e di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false (art. 2 del medesimo decreto) da parte dell’acquirente. La tesi dell’accusa si basava sull’assunto che la sovrafatturazione, pur in presenza di operazioni realmente effettuate, costituisse di per sé un’operazione inesistente ai fini penali tributari.