Accertamento, riscossione e contenzioso

20 Maggio 2024

Operazioni bancarie, necessaria la prova per non incorrere in sanzioni

Nelle indagini su un conto corrente: il contribuente per non incorrere in sanzioni tributarie deve dare la prova della riferibilità di ogni pagamento. Lo afferma la Corte di Cassazione con la sentenza 2.05.2024, n. 8174.

Il caso di specie trae origine dalle indagini bancarie che avevano portato l’Amministrazione Finanziaria ad emettere un avviso di pagamento ai fini Iva, Irpef per l’anno 2007 a carico del contribuente. Ricorreva quest’ultimo alla Commissione tributaria provinciale che accoglieva parzialmente il ricorso.
I giudici tributari di secondo grado provvedevano ad una rideterminazione dell’imponibile.

l procedimento faceva ulteriore corso in sede di Cassazione ove veniva discussa la questione dell’efficacia degli accertamenti compiuti nel corso delle indagini finanziarie aventi ad oggetto conti correnti bancari.

La questione rilevante e più volte discussa in sede di merito e di legittimità riguardava essenzialmente 2 aspetti:

  1. quello del valore da attribuire alla presunzione posta dall’art. 32 D.P.R. 29.09.1973 n. 600;
  2. quello della facoltà per il contribuente di evitare l’applicazione delle sanzioni tributarie provando la legittima destinazione delle somme contenute nel conto corrente.

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