Imposte dirette

01 Ottobre 2024

Omessa contabilizzazione dei contributi in conto impianti

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 24.09.2024, n. 25569, si è pronunciata in ordine alla tassazione in un’unica soluzione dei contributi in conto impianti non contabilizzati a bilancio dalla contribuente.

Per il giudice di Cassazione: “Costituisce costante orientamento della Corte che, in tema di determinazione del reddito d’impresa, i contributi in conto capitale (compresi quelli in conto impianti, che ne costituiscono una sottospecie) e i contributi in conto di esercizio (anche nella forma di contributi a fondo perduto), pur avendo diverse caratteristiche, sono egualmente destinati a integrare i ricavi o a ridurre i costi della gestione caratteristica dell’impresa o delle gestioni accessorie differenti da quella finanziaria, come si evince sia dagli artt. 85, 102 e 103 del Tuir e sia dai principi contabili per cui devono risultare iscritti in bilancio nel conto economico dell’impresa (Cass. 21.03.2029, n. 7950)” e, ancora, per il giudice di Cassazione: “In tema di determinazione del reddito d’impresa, i contributi “in conto impianti”, i quali sono destinati all’acquisto di beni (materiali o immateriali) strumentali, nel regime introdotto dalla L. 449/1997 non generano né sopravvenienze attive né ricavi, ma rilevano in diminuzione del costo fiscalmente riconosciuto del cespite cui afferiscono, concorrendo a formare il reddito d’impresa per competenza nel quale confluiscono sotto forma di quote di ammortamento deducibili, potendo essere contabilizzati, a scelta del contribuente, in base ai principi contabili nazionali (OIC 16, par. F), imputando i contributi percepiti a riduzione diretta del cespite, oppure con la tecnica dei risconti passivi mediante imputazione graduale a conto economico pari alla stessa misura adottata per gli ammortamenti del cespite agevolato; pertanto, il loro raccordo a fattori di produzione a utilità ripetuta fa sì che la determinazione dell’obbligazione tributaria non sia istantanea e coincidente con l’incasso dei contributi stessi, ma prolungata a più periodi di imposta, in quanto collegata agli ammortamenti”.

Ebbene, i principi di diritto affermati dalla Corte in ordine al trattamento fiscale dei contributi in conto impianti si fondano, in modo evidente, sulla contabilizzazione dei contributi stessi che nella fattispecie era mancata del tutto.

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