Accertamento, riscossione e contenzioso
30 Maggio 2024
Esclusi dal nuovo contraddittorio preventivo gli avvisi di recupero dei crediti d’imposta inesistenti.
Il nuovo contraddittorio preventivo, introdotto dai recenti decreti delegati della riforma fiscale, fa già discutere. A distanza di pochi mesi sono già due gli interventi correttivi sulla nuova norma. Nel testo del D.Lgs. 39/2024 è stata inserita una norma di interpretazione autentica.
Dopo l’art. 7 del citato decreto, è stato infatti inserito l’art. 7-bis in cui si prevede che il nuovo obbligo di contraddittorio preventivo si applica soltanto agli atti recanti una pretesa impositiva, autonomamente impugnabili davanti agli organi della giurisdizione tributaria, da cui devono ritenersi esclusi, oltre a quelli per i quali la legge prevede già forme di interlocuzione con l’Amministrazione Finanziaria, gli avvisi di recupero di crediti d’imposta inesistenti e il diniego alle istanze di rimborso.
Con un intervento piuttosto singolare, il legislatore interviene con una modifica discutibile, non solo per la sua ratio, ma anche per la modalità con cui viene attuata. A parte l’ormai diffusa prassi di inserire norme correttive che potremmo definire “a sandwich” (mi si consenta il termine), in decreti che parlano di tutt’altro argomento, l’interpretazione autentica di norme dovrebbe essere giustificata da ragionevolezza e da motivi imperativi di interesse generale.