IVA
19 Luglio 2024
Nuove verifiche, propedeutiche all’immatricolazione, effettuate dall’Agenzia delle Entrate in occasione dell’introduzione in Italia di veicoli provenienti da San Marino e dello Stato della Città del Vaticano.
I rapporti commerciali con la Repubblica di San Marino, al pari dello Stato della Città del Vaticano, sono improntati alla semplificazione, anche in ambito fiscale. In particolare, per l’assolvimento dell’Iva in occasione dell’introduzione di beni provenienti dai territori dei menzionati Stati, non appartenenti all’Unione Europea, è prevista in via generale l’applicazione del meccanismo del reverse charge (art. 17, c. 2 D.P.R. 633/1972).
Tali semplificazioni a volte vengono “sfruttate” con intenti fraudolenti. Nel settore del commercio degli autoveicoli, ad esempio, si è riscontrata la pratica del sistematico rilascio, ai fini dell’immatricolazione, di false attestazioni di introduzione di veicoli dal territorio della Repubblica di San Marino, riguardanti in realtà beni di provenienza comunitaria, allo scopo di evadere fraudolentemente il pagamento dell’Iva.
Dette pratiche hanno consentito di aggirare l’esistente sistema dei controlli, incentrato sull’obbligo di versamento anticipato dell’Iva con il modello “F24 Versamenti con elementi identificativi”, previsto dall’art. 1, c. 9 D.L. 262/2006, per i veicoli oggetto di acquisto intracomunitario.