Diritto del lavoro e legislazione sociale

28 Dicembre 2024

Novità in materia di ingresso di stranieri per lavoro domestico

Le indicazioni del D.L. 145/2024 sui flussi di ingresso di stranieri per il sostegno di anziani ultraottantenni o disabili alle dipendenze di un’agenzia per il lavoro.

Con il D.L. 145/2024, il Governo è intervenuto per regolare la disciplina di ingresso in Italia di cittadini extracomunitari, da un lato introducendo nuove disposizioni, dall’altro modificando il D.Lgs. 286/1998 (T.U. Immigrazione). L’obiettivo del provvedimento è quello di snellire e velocizzare l’iter d’ingresso, nonché di contrastare fenomeni di irregolarità e illegalità emersi nell’ambito di un monitoraggio effettuato dalla Presidenza del Consiglio e che si sono concentrati, in particolare, in determinati settori occupazionali.

Tra le principali novità introdotte dal decreto spicca certamente la previsione, in via sperimentale per l’anno 2025, del rilascio di ulteriori 10.000 nulla osta al lavoro, visti di ingresso e permessi di soggiorno per il sostegno di anziani ultraottantenni o di persone con disabilità. Questi ingressi, infatti, si aggiungono alle 9.500 quote per lavoratori subordinati non stagionali nell’ambito dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, già previste dal decreto di programmazione triennale dei flussi 2023-2025 (DPCM 27.09.2023).

La previsione di ben 19.500 ingressi complessivi nel comparto dei servizi assistenziali per l’anno 2025 non è di certo casuale, ma deriva dall’esigenza di soddisfare le insistenti richieste delle associazioni datoriali dei servizi alla persona.

Soffermiamoci, dunque, sulle principali disposizioni relative al canale di ingresso sperimentale per il sostegno di anziani ultraottantenni o disabili introdotto dal D.L. 145/2024. In primo luogo, il decreto prevede che la richiesta di nulla osta per l’assunzione, a tempo determinato o indeterminato, venga presentata dalle Agenzie per il Lavoro, compresa la Fondazione Consulenti per il Lavoro, o dalle organizzazioni datoriali firmatarie del vigente CCNL del lavoro domestico allo Sportello unico per l’immigrazione competente a partire dal 7.02.2025 (c.d. click day), con possibilità di precompilazione della domanda dal 1.11 al 30.11.2024.

Per questi ingressi aggiuntivi, dunque, la procedura non può essere svolta dalle singole famiglie degli interessati, diversamente da quanto avviene per le 9.500 quote stabilite dal D.P.C.M. 27.09.2023. In questo modo i professionisti del lavoro si fanno carico del processo di ricerca e di assunzione dell’assistente a cui verrà assegnata la cura dell’anziano o del disabile, alleggerendo di fatto le responsabilità delle famiglie direttamente coinvolte.

Sicuramente apprezzabile è anche l’approccio pragmatico di questa soluzione innovativa perché introduce una sorta di “filtro di preselezione”. Fino a oggi la procedura consentiva unicamente di richiedere il permesso di soggiorno per un lavoratore ancora residente all’estero. Essa, in altri termini, presupponeva che una famiglia fosse disponibile a inserire nello spazio più intimo e privato della propria vita, cioè la casa, uno sconosciuto; o ad affidare le persone più care, cioè gli anziani, a lavoratori domestici conosciuti in videocall o nel breve tempo del soggiorno in Italia con visto turistico.

La seconda novità consiste nel fatto che il legislatore ha escluso per i 10.000 ingressi aggiuntivi il meccanismo del silenzio-assenso nell’esame delle relative domande di nulla osta al lavoro. Questo principio giuridico è generalmente previsto nella procedura ordinaria di emissione del permesso lavorativo al fine di semplificare e velocizzare l’intero iter amministrativo. Se, da un lato, questa scelta potrebbe comportare un sensibile allungamento dei tempi di attesa sia per i lavoratori sia per i nuclei familiari bisognosi di assistenza, dall’altro sembra chiara la volontà di ridurre al minimo il rischio di approvazione tacita di richieste inappropriate o fraudolente in un settore particolarmente delicato.

Infine, è stato introdotto per questo contingente di lavoratori l’obbligo di prestare esclusivamente servizio nell’ambito dell’assistenza sociosanitaria per almeno un anno a partire dalla data di ingresso sul territorio nazionale. In questo arco di tempo, inoltre, gli eventuali cambiamenti di datore di lavoro devono essere sempre preventivamente autorizzati dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro. L’obiettivo di queste disposizioni è, ancora una volta, quello di prevenire situazioni anomale in cui i lavoratori, dopo essere entrati in Italia come assistenti familiari, sono impiegati in altri settori oppure svolgono attività non regolari.

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