Diritto del lavoro e legislazione sociale
16 Novembre 2024
La Cassazione conferma la sentenza d’appello di Bologna: nessun risarcimento per il lavoratore che guidava in stato di ebbrezza, anche se l’infortunio è avvenuto nel tragitto casa-lavoro.
Un lavoratore ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione per ottenere un risarcimento dall’Inail per un infortunio avvenuto durante il tragitto tra casa e lavoro, definito in gergo come “in itinere”. L’indennizzo era stato negato dall’Inail sulla base di un sospetto stato di ebbrezza al momento dell’incidente, accertato attraverso analisi specifiche. Questo caso, già valutato in primo e secondo grado rispettivamente dal Tribunale di Modena e dalla Corte d’Appello di Bologna, è giunto fino alla Cassazione, che ha rigettato il ricorso, confermando la decisione di non concedere l’indennizzo.
Alla base della decisione, la valutazione che la guida in stato di ebbrezza fosse la causa diretta dell’incidente, rendendo quindi non applicabile la copertura assicurativa per il lavoratore.
Motivi del ricorso e obiezioni sollevate – Il lavoratore ha avanzato 3 motivi di ricorso. Il primo contestava la validità delle analisi ematiche, considerate poco specifiche, e sosteneva che non esistesse un referto medico in grado di dimostrare con precisione il livello di ebbrezza. Questo motivo è stato respinto per la mancanza di dettagli rilevanti.