IVA
30 Dicembre 2022
Si conferma, per l’intero anno 2023, il non assoggettamento alle regole della fatturazione elettronica per tutto il comparto sanitario, medici veterinari compresi.
A disporre lo slittamento ci ha pensato il decreto Milleproroghe, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di una misura attesa poiché l’imminente scadenza del 31.12.2022, prevista dall’art. 10-bis D.L. 119/2018, in materia di disposizioni di semplificazione in tema di fatturazione elettronica per gli operatori sanitari, stava generando ansia negli operatori del comparto.
Per effetto delle novità contenute nel decreto Milleproroghe, fino al 31.12.2023, i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, non possono emettere fatture elettroniche ai sensi delle disposizioni di cui all’art. 1, c. 3 D.Lgs. 5.08.2015, n. 127, con riferimento alle fatture i cui dati sono da inviare al Sistema Tessera Sanitaria.
Più che una semplice proroga l’intervento normativo conferma, per l’ennesima volta, un vero e proprio divieto di emissione della fattura elettronica in relazione alle prestazioni che i medici e più in generale i soggetti che effettuano prestazioni da inviare al Sistema Tessera Sanitaria, dovranno rispettare anche nell’anno 2023.
Quando le prestazioni rese da tali soggetti riguardano, invece, consulenze, pareri e simili, che in quanto tali non sono soggette all’invio al Sistema Tessera Sanitaria, allora l’obbligo di emissione della fattura elettronica deve ritenersi già in vigore, anche per i medici in regime forfetario con decorrenza dal 1.07.2022.
Il decreto Milleproroghe interviene anche rinviando, dal 1.01.2023 al 1.01.2024, l’obbligo previsto dall’art. 2, c. 6-quater D.Lgs. 5.08.2015, n. 127, in tema di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri al Sistema Tessera Sanitaria.
Per quanto riguarda l’estensione al 2023 del divieto di fatturazione elettronica nel comparto sanitario, alla sua base sono poste le esigenze di tutela e riservatezza dei dati personali contenuti nella descrizione delle fatture. Per tale ragione diventa difficile capire il motivo di operare con proroghe annuali, anziché prevedere una volta per tutte il divieto di transito nel Sistema di Interscambio per tali operazioni.
Tutto ciò sarebbe in linea anche con quanto previsto nel provvedimento direttoriale 24.11.2022 che, sempre in materia di fatture elettroniche e di tutela della privacy dei contribuenti, ha disposto particolari regole per la memorizzazione dei documenti elettronici dell’area legale (per le quali si prevede l’obbligo di criptare i nominativi dei clienti) e il divieto di conservazione elettronica per le fatture aventi come destinatari i consumatori finali.
Così delineato il perimetro della nuova banca dati fattura integrati, al cui interno affluiscono tutti i dati delle fatture elettroniche, comprese la descrizione della prestazione resa e i metodi di pagamento, è del tutto evidente che le prestazioni sanitarie non potranno mai trovarvi una collocazione.
Area sanitaria orfana della fattura elettronica anche per l’anno 2023, dunque. Per la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri al sistema tessera sanitaria ci sarà modo di riparlarne dal 1.01.2024.