Imposte dirette
21 Giugno 2024
Le novità sulle condizioni di accesso, esclusione e determinazione degli acconti 2024 violeranno espressamente le disposizioni contenute nell’art. 3, c. 2 L. 212/2000.
Le novità in arrivo sulle condizioni di accesso, esclusione e determinazione degli acconti 2024, compresa l’introduzione delle maggiorazioni ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap, che l’esecutivo intende approvare, violeranno espressamente le disposizioni contenute nell’art. 3, c. 2 L. 212/2000.
Secondo lo Statuto dei diritti dei contribuenti, recentemente elevato al rango di norma attuativa della Costituzione, dei principi dell’ordinamento dell’Unione Europea e della Convenzione europea dei diritti sull’uomo, dal D.Lgs. 30.12.2023, n. 219, “le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al 60° giorno dalla data della loro entrata in vigore o dall’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti”.
Tenuto conto che le modifiche in arrivo, almeno stando al testo circolato nei giorni scorsi, impatteranno, oltre che su vari profili del nuovo istituto concordatario introdotto dal D.Lgs. 13/2024, soprattutto sulla determinazione dell’acconto dovuto entro il 31.07.2024, è palese il contrasto con la normativa sopra richiamata.
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Le modifiche annunciate hanno l’obiettivo di rendere ancora più appetibile il concordato preventivo biennale ma, a parere di chi scrive, rischiano di ottenere l’effetto contrario. Le modifiche in corsa a un istituto che è apparso complesso e di non facile attuazione fin dalla sua stesura iniziale, rischiano infatti di scoraggiare, più di quanto già non lo siano, sia i contribuenti ai quali lo strumento è destinato, sia i professionisti che li assistono.
Ma torniamo alla questione delle regole di determinazione degli acconti 2024.
Se le modifiche promesse verranno attuate, la platea dei contribuenti potenzialmente interessati al nuovo concordato preventivo biennale dovranno, in un arco temporale nettamente inferiore ai 60 giorni previsti dallo Statuto, prendere atto delle nuove regole di calcolo degli acconti dovuti ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap per l’anno 2024 e decidere di conseguenza entro la scadenza del primo acconto dovuto, ossia il 31.07.2024.
Secondo il decreto correttivo in arrivo, infatti, per il primo periodo d’imposta di adesione al concordato, se l’acconto è determinato sulla base dell’imposta relativa al periodo precedente, i contribuenti dovranno aggiungere una maggiorazione ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap, sulla differenza, se positiva, tra il reddito e il valore della produzione concordato e quanto dichiarato per il periodo d’imposta precedente. Tali maggiorazioni dovranno essere versate, continua il correttivo, entro il termine previsto per il versamento della seconda o unica rata dell’acconto.
Nel caso invece in cui il contribuente determini l’acconto 2024 sulla base dell’imposta relativa al periodo in corso, la seconda rata di acconto verrà calcolata come differenza tra l’acconto complessivamente dovuto in base al reddito e al valore della produzione concordati e quanto versato con la prima rata calcolata secondo le regole ordinarie.
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