Diritto del lavoro e legislazione sociale
13 Luglio 2024
Prima di procedere al licenziamento, il datore di lavoro deve verificare, attraverso la commissione medica integrata, se è possibile reinserire il lavoratore disabile all'interno dell'azienda, anche apportando modifiche all'organizzazione del lavoro.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 2.07.2024, n. 18094, ha stabilito un principio di diritto fondamentale per la tutela dei lavoratori disabili assunti obbligatoriamente. In caso di significative variazioni dell’organizzazione del lavoro, il licenziamento è possibile solo dopo una verifica della commissione medica integrata sull’impossibilità di reinserimento del lavoratore, anche attraverso adattamenti organizzativi.
Caso in esame – La Corte di Cassazione si è recentemente pronunciata sul ricorso presentato da un lavoratore disabile, il quale contestava la legittimità del proprio licenziamento, avvenuto per giustificato motivo oggettivo a seguito dell’esternalizzazione del servizio di manutenzione dell’azienda. Il ricorso era stato proposto contro l’Inps e la società datrice di lavoro, dopo che la Corte d’Appello di L’Aquila aveva confermato la validità del licenziamento.
Il lavoratore, assunto obbligatoriamente in base alla normativa che tutela le persone con disabilità (L. 68/1999), si è trovato a fare i conti con una riorganizzazione aziendale che ha comportato l’affidamento del servizio di manutenzione a una ditta esterna. Questa decisione ha portato alla soppressione della sua posizione lavorativa e di conseguenza, al licenziamento.
La Corte d’Appello aveva ritenuto che l’azienda avesse dimostrato l’effettiva necessità di eliminare il posto di lavoro del dipendente disabile, non potendo procedere a un suo ricollocamento interno a causa delle specifiche prescrizioni mediche e delle qualifiche professionali del lavoratore stesso.