Imposte dirette
08 Novembre 2024
Dal 2025 i rimborsi spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto con autoservizi non di linea sono esclusi dal reddito del lavoratore e deducibili per l’azienda solo se effettuati con modalità tracciabili. Lo prevede la bozza della legge di Bilancio 2025.
La legge di Bilancio 2025 introduce l’obbligo di tracciabilità per le spese di viaggio, vitto, alloggio e trasporto, sostenute dai dipendenti e collaboratori in trasferta fuori dal Comune di lavoro. La norma, al fine di contrastare l’evasione e garantire maggior trasparenza nella gestione dei costi aziendali e della loro deducibilità ai fini delle imposte sui redditi da lavoro dipendente e autonomo, modifica il Tuir limitando la deducibilità delle spese per prestazioni di lavoro dipendente e delle spese di rappresentanza, ai soli pagamenti tracciabili.
Con particolare riguardo ai rapporti di lavoro la novella interviene sull’art. 51, c. 5 del Tuir, riguardante il concorso alla formazione del reddito da lavoro dipendente delle indennità percepite per le trasferte o le missioni fuori del territorio comunale, delle spese di vitto e di alloggio, specificando che i rimborsi di tali spese, oltre che di viaggio e trasporto, effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea di cui all’art. 1 L. 21/1992 (taxi o Ncc) non concorrono a formare il reddito se le predette spese sono effettuate con metodi tracciabili, cioè con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 D.Lgs. 241/1997 (carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari).