Diritto del lavoro e legislazione sociale
25 Ottobre 2024
Il disegno di legge di Bilancio 2025 reca alcune misure in favore delle lavoratrici, sia dipendenti che autonome, a sostegno del reddito e della maternità.
Dal testo della legge di Bilancio 2025, depositato alla Camera per l’avvio dell’iter di approvazione, emergono alcune misure a favore delle lavoratrici, che in parte ricalcano e modificano analoghe disposizioni precedenti. Analizziamole in sintesi, al netto dei prossimi emendamenti e in attesa che la manovra assuma contorni più definiti.
Congedo parentale – All’art. 34 del Testo unico sulla maternità (D.Lgs. 151/2001) viene eliminata la disposizione che prevedeva l’incremento dell’indennità da congedo parentale dal 60% all’80% per il solo anno 2024, pertanto il beneficio diventa strutturale. In sostanza, per i periodi di congedo parentale di cui all’art. 32, fino al 12° anno di vita del figlio, si riconosce a ciascun genitore lavoratore, per tre mesi, l’indennità nella misura del 30% della retribuzione e l’incremento all’80%, in alternativa tra i genitori, per la durata massima complessiva di due mesi, a cui se ne aggiunge un altro, fino al 6° anno di vita del bambino.
In sostanza, i mesi di congedo parentale indennizzati stabilmente all’80% diventano 3, utilizzabili in alternativa da entrambi i genitori, fino ai 6 anni del figlio. Le disposizioni si applicano ai lavoratori che hanno terminato o terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, successivamente al 31.12.2023 e al 31.12.2024.