Accertamento, riscossione e contenzioso
18 Febbraio 2025
La Corte di Cassazione, con la sentenza 12.02.2025, n. 3606, si è pronunciata sull’onere della prova in ordine alla veridicità di costi nel caso di fatture recanti descrizioni generiche.
Il contribuente nel ricorso per Cassazione lamentava che la sentenza della C.T.R. avesse posto l’onere di provare la veridicità dei costi in capo al contribuente, pur in presenza di fatture che documentavano i costi portati in deduzione.
Dall’esame documentale risultava che il costo in questione veniva disatteso dall’Amministrazione Finanziaria in quanto la fattura portava una dicitura generica, la quale impediva di verificare la coerenza e la riferibilità all’attività d’impresa per cui veniva portato in deduzione.
A tale conclusione la sentenza della C.T.R. era giunta applicando la regola del riparto probatorio, solidamente condivisa dalla Cassazione, per cui, in tema di reddito d’impresa e ai fini della deducibilità dei costi sostenuti, il contribuente è tenuto a dimostrarne l’inerenza, intesa in termini qualitativi e, dunque, di compatibilità, coerenza e correlazione, non già ai ricavi in sé, ma all’attività imprenditoriale svolta, per cui deve provare e documentare l’imponibile maturato, ossia l’esistenza e la natura dei costi, i relativi fatti giustificativi e la loro concreta destinazione alla produzione, quali fatti costitutivi su cui va articolato il giudizio di inerenza.