Diritto del lavoro e legislazione sociale
08 Giugno 2024
La Corte di Cassazione ribadisce l’importanza di considerare la condizione soggettiva della disabilità nelle normative contrattuali e nelle pratiche aziendali, garantendo tutele adeguate e accomodamenti ragionevoli.
La sentenza della Corte di Cassazione, Sez. lavoro, 23.05.2024, n. 14402 rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori con disabilità. È stato infatti stabilito che il licenziamento per superamento del periodo di comporto di un lavoratore invalido al 50% è discriminatorio, evidenziando la necessità di adottare misure adeguate a garantire pari opportunità nel mondo del lavoro.
Caso in esame – La controversia riguarda il licenziamento di un dipendente invalido al 50%, assunto nel 2000, a cui è stato intimato il licenziamento il 22.03.2018 per superamento del periodo di comporto.
Il lavoratore ha contestato la decisione, ritenendola discriminatoria, in quanto la norma contrattuale applicata non prevedeva tutele differenziate per i lavoratori con disabilità.
Decisioni dei Tribunali di merito – I tribunali di merito, sia in primo grado che in appello, hanno ritenuto legittimo il licenziamento. In particolare, hanno stabilito che l’art. 32 del CCNL Gas-Acqua, applicato dalla società, non fosse discriminatorio e garantisse sufficiente tutela contro il licenziamento per superamento del periodo di comporto anche ai lavoratori con disabilità.