Diritto del lavoro e legislazione sociale

13 Maggio 2024

Ispettorato Nazionale del Lavoro: 2023, anno delle sospensioni

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, a fine aprile, ha pubblicato i dati relativi all’attività di vigilanza messa in atto nel corso del 2023.

A più di 2 anni dall’entrata in vigore del D.L. 146/2021, convertito nella L. 215/2021, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro pubblica il rapporto annuale sull’attività di vigilanza. Vediamo come è andata.

Il primo dato sul quale avviare una riflessione riguarda il tasso di irregolarità rispetto ai controlli complessivamente avviati. Gli accessi ispettivi del personale INL (compreso il Nucleo Carabinieri), Inps e Inail risultano superiori dell’11% rispetto a quelli effettuati nell’anno precedente, 111.281 controlli avviati a fronte dei 100.192 del 2022. Si registra un aumento delle irregolarità rispetto all’anno precedente, sono stati, infatti, accertati illeciti nei confronti di 59.445 aziende, con un tasso di irregolarità pari al 74% e conseguente incremento di 2 punti percentuali.

Gli importi dei contributi e dei premi evasi recuperati, dal personale ispettivo dell’INL e degli enti, a favore dei lavoratori interessati, sono stati 1.221.170.667 euro, a fronte di 1.153.324.990 euro del 2022, con un incremento pari al 5%. La media del recupero previdenziale per ogni azienda ispezionata con accertamento definito è stata pari a 15.211 euro (14.034 euro nel 2022 – incremento dell’8%). Particolarmente interessante appare l’incremento dell’efficacia dell’azione ispettiva, soprattutto se si fa riferimento all’attività del solo personale degli ITL e dei Nuclei Territoriali dei Carabinieri.

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