Accertamento, riscossione e contenzioso
08 Ottobre 2024
La Corte di Cassazione (sentenza 27.09.2024, n. 25852) viene investita del principio del favor rei che l’art. 5 D.Lgs. 87/2024 rende irretroattivo in ordine alle violazioni di legge commesse prima del 1.09.2024.
Il ricorrente testualmente deduceva che, in ordine alla determinazione delle sanzioni, si sarebbe dovuto tener conto della disciplina sanzionatoria in funzione della recente riforma del sistema sanzionatorio, più vantaggiosa per il contribuente in ragione del principio della retroattività della sanzione più favorevole. La Cassazione nell’indicata sentenza non affronta la questione, in quanto ritiene assorbito il motivo da altri argomenti di difesa che assume come fondati sul piano del diritto e che non rendono necessario la relativa trattazione.
Tuttavia, la questione assume una rilevante importanza in quanto il legislatore, con una certa disinvoltura sul piano del diritto, interdice l’operatività del principio del favor rei, introdotto nel comparto sanzionatorio tributario con la riforma del 1997 e precisamente all’art. 3, c. 3 D.Lgs. 472/1997 in attuazione della L. 662/1996.
Nella relazione illustrativa il legislatore delegato ha ritenuto di dover raccordare i fondamenti giustificativi dell’irretroattività essenzialmente alla necessità della salvaguardia dei conti pubblici in raccordo con il costituzionale principio del pareggio di bilancio ex art. 81 Cost. e per la ritenuta necessità di far operare contemporaneamente le nuove misure sanzionatorie con l’introdotto rafforzamento degli strumenti di cooperazione tra contribuente e Amministrazione Finanziaria.