Accertamento, riscossione e contenzioso
07 Settembre 2024
La “presunzione legale relativa” di evasione, introdotta dal D.L. 78/2009, con attinenza all’omessa dichiarazione di investimenti e di attività di natura finanziaria in territori a regime fiscale privilegiato, non ha efficacia retroattiva.
La Cassazione, con l’ordinanza 8.07.2024, n. 18524, ha ribadito un importante principio sulla vigenza temporale delle norme tributarie, chiarendo la tanto discussa linea di discrimine tra norme sostanziali e norme processuali, fondamentale per la corretta applicazione di determinate prescrizioni che vanno direttamente a incidere sulla posizione fiscale dei contribuenti.
La vicenda in commento trae, in particolare, spunto da un’attività ispettiva inizialmente esperita dalla Guardia di Finanza e successivamente culminata con l’emissione di separati avvisi di accertamento, da parte della competente Agenzia delle Entrate. Con detti “avvisi” si procedeva all’accertamento di un maggior reddito imponibile in capo a un contribuente (persona fisica), avente a oggetto una maggiore imposta determinata ai fini Irpef e un’imposta sostitutiva sui redditi soggetti a tassazione separata, con relative addizionali.