Amministrazione e bilancio
22 Dicembre 2022
Individuazione degli elementi trasferiti dal locatore all'affittuario di azienda.
Al momento della stipula del contratto di affitto d’azienda, è necessario che le parti redigano un inventario a valori contabili e a valori correnti per l’individuazione qualitativa e quantitativa dei singoli elementi trasferiti dal locatore all’affittuario e per eseguire le relative rilevazioni contabili connesse.
La puntuale individuazione degli elementi patrimoniali trasferiti può essere utile, se non necessaria, anche per la corretta applicazione di determinate clausole contrattuali (ad es., in caso di divieto di cessione di un determinato impianto) o per motivi di natura tributaria (ad es., per la determinazione di sopravvenienze in caso di cessione di beni).
L’inventario contabile deve essere affiancato dall’individuazione dei valori correnti dei beni trasferiti, in modo tale da garantire la necessaria omogeneità ai valori oggetto di confronto. L’attività di inventariazione risponde infatti al contenuto dell’art. 2561, c. 4 c.c., la quale prevede che l’eventuale differenza tra le consistenze d’inventario all’inizio e al termine dell’affitto debba essere regolata in denaro sulla base dei valori correnti al termine dell’affitto.
Le operazioni di inventario a valori contabili e correnti garantiscono così l’individuazione, al termine del contratto, di eventuali differenze qualitative, relative a deterioramenti o miglioramenti degli elementi patrimoniali affittati, e quantitative, derivanti da perdite o addizioni di nuovi elementi patrimoniali in vigenza di contratto: l’obbligo di conguaglio che grava sull’affittuario prevede così che lo stesso colmi entrambe le eventuali differenze maturate nel corso del contratto d’affitto.