Amministrazione e bilancio

31 Dicembre 2024

Importanza della pianificazione aziendale e gestione della tesoreria

L’argomento, di fondamentale importanza per non incorrere in squilibri economico/finanziari, è anche parte del recente Documento di ricerca del CNDCEC sulla gestione del capitale circolante.

Il Codice della crisi (D.Lgs. 14/2019) definisce la crisi come “lo stato del debitore che rende probabile l’insolvenza e che si manifesta con l’inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi 12 mesi”. La visione prospettica contenuta nella definizione mette in rilievo l’importanza della pianificazione aziendale e dello sviluppo di strumenti attraverso i quali effettuare l’analisi dei flussi generati dalle entrate e dalle uscite in un particolare arco di tempo osservato, proiettandolo nei periodi successivi.

Un piano finanziario così concepito consente all’impresa di garantirsi condizioni di sicurezza finanziaria e di non rischiare crisi di liquidità, dimostrando la capacità di gestire i debiti, in una parola la solvibilità aziendale. Si nota, spesso, a tal proposito, come sia proprio l’incapacità di pianificare correttamente i flussi finanziari che porta le aziende a imbattersi in situazioni di crisi di liquidità, con gravi conseguenze tali da determinarne, alla fine, la liquidazione.

Un piano finanziario adeguato consente all’azienda di fronteggiare le proprie spese e di coprire i debiti, permettendole inoltre di programmare gli investimenti.

Nell’ambito di tali operazioni diventa fondamentale la gestione della tesoreria aziendale, sviluppata attraverso l’organizzazione, la pianificazione e la gestione della liquidità (monitoraggio del flusso di cassa, gestione dei crediti commerciali, gestione dei pagamenti ai fornitori, pianificazione degli investimenti).

Non a caso l’area di studi del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili dedicata alla “Finanza aziendale” ha appena licenziato un documento di ricerca riservato a “La gestione del capitale circolante come leva strategica nelle dinamiche finanziarie dell’impresa”.

Il documento, i cui autori sono il Consigliere Antonio Repaci e i ricercatori della Fondazione Nazionale dei Commercialisti Roberto De Luca e Nicola Lucido, parte proprio dalla constatazione che a seguito dell’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza sia diventato ancora più necessario dedicare attenzione ai flussi finanziari che l’attività aziendale è in grado di generare.

Dalla gestione del circolante e dalla sua interazione con la gestione economica, è chiaramente detto nello studio, dipendono le decisioni strategiche e operative che garantiscono l’equilibrio finanziario e patrimoniale dell’impresa sia in un’ottica di solvibilità del breve periodo, sia di solidità nel medio e lungo termine.

La ricerca si sofferma sull’analisi reddituale, indagando sulla capacità qualitativa e quantitativa dell’azienda di produrre reddito, prendendo in esame il processo produttivo nelle sue tipiche fasi (acquisizione e organizzazione dei fattori produttivi, immagazzinamento delle materie prime e dei semilavorati, produzione, immagazzinamento dei prodotti finiti, vendita dei beni e/o dei servizi) che alimentano, in tempi diversi, cicli economici e finanziari. Mettere in correlazione i diversi cicli permette di stabilire giustappunto il fabbisogno finanziario che trova il suo capolinea nella liquidità prodotta dalla gestione reddituale o nel ricorso a fonti esterne.

Il capitale circolante, e qui veniamo al “core” della ricerca, costituisce il principale indicatore utilizzato per la gestione del fabbisogno finanziario, laddove un capitale circolante positivo è espressione di solvibilità dell’impresa la quale può generare risorse finanziarie.

Lo studio, infine, analitico nella sua rappresentazione delle dinamiche aziendali che vertono sul bilancio e sul controllo di gestione, sottolinea quanto possa rivelarsi fondamentale l’intervento della figura del Commercialista nel guidare l’azienda verso la realizzazione di una gestione del capitale circolante “corretta ed efficiente” in funzione della creazione di valore.

C.F e P.IVA: 01392340202 · Reg.Imp. di Mantova: n. 01392340202 · Capitale sociale € 210.400 i.v. · Codice destinatario: M5UXCR1

© 2025 Tutti i diritti riservati · Centro Studi Castelli Srl · Privacy · Cookie · Credits