Bandi, agevolazioni, bonus, contributi a fondo perduto
14 Luglio 2021
In attesa della conferma definitiva dal Consiglio europeo, analizziamo i driver e gli obiettivi principali del Piano italiano.
Incassata l’approvazione (quasi a pieni voti) da parte della Commissione UE, l’ultimo passo che ci separa dall’erogazione dei fondi (con una prima quota di circa 25 miliardi presumibilmente già entro luglio) è rappresentato dal via libera del Consiglio europeo, che dovrebbe arrivare entro 4 settimane dall’approvazione della Commissione.
Il Piano presentato dall’Italia prevede un corposo pacchetto di riforme strutturali e di investimenti, a cui sono destinate risorse per 191,5 miliardi di euro finanziate attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e per 30,6 miliardi attraverso il Fondo complementare istituito con il D.L. 6.05.2021, n. 59. Il totale dei fondi previsti ammonta quindi a 222,1 miliardi. Sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche e per il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. A tali risorse si aggiungono quelle rese disponibili dal programma REACT-EU (13 miliardi).
Il Piano si articola intorno a 3 assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. A livello di obiettivi macro, ci si propone di: riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica; contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana; accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale, riducendo i divari territoriali, generazionali e di genere.
Il Piano si suddivide in 6 missioni.
Il Piano prevede inoltre un ambizioso programma di riforme, con l’obiettivo generale di contribuire alla modernizzazione del Paese, rendendo il contesto economico più favorevole allo sviluppo dell’attività di impresa. In estrema sintesi:
Il PNRR avrà un impatto significativo sulla crescita economica e della produttività. Il Governo prevede che nel 2026 il Pil sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto a uno scenario di base che non prevede l’introduzione del Piano.