Amministrazione e bilancio

11 Dicembre 2024

Il personale: costo fisso o variabile?

Il costo del lavoro rappresenta uno dei principali oneri che un’azienda si trova a dover affrontare. È pertanto fondamentale un’analisi minuziosa.

Tra i principali oneri che un’azienda deve sostenere, vi è il costo del lavoro e, quindi, è fondamentale per ogni impresa, qualsiasi attività svolga, che l’analisi del costo del lavoro sia effettuata minuziosamente, affinché si possa riuscire a pianificare le uscite e quantificare le spese di gestione dell’attività nel suo complesso.

In azienda, un costo viene definito variabile oppure fisso in base all’evoluzione che esso assume rispetto alla produzione: il costo variabile aumenta all’aumentare del volume produttivo e viceversa, mentre il costo fisso nel breve-medio termine non è soggetto a variazioni in quanto non è influenzato dal livello di attività.

Considerare il costo del personale quale costo fisso è un errore nel quale spesso si cade, non fosse altro per la grande flessibilità che viene concessa mediante l’utilizzo di svariate tipologie contrattuali o di vari istituti normativi: l’utilizzo di lavoro straordinario, della banca delle ore, dell’orario flessibile, il ricorso a contratti a part time o a chiamata, alle assunzioni a tempo determinato o in somministrazione, piuttosto che ad assunzioni variamente agevolate, l’utilizzo di fringe benefits, l’implementazione di piani di welfare aziendale e/o premiale, ecc., permettono di “gestire” il costo del personale in modo tale da ottimizzarlo in relazione all’andamento aziendale, rendendolo sostenibile nel tempo anche nei momenti meno favorevoli.

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