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15 Febbraio 2025

I nuovi modelli di IA ci impongono un cambio di stile

L’evoluzione del prompting nell'era del reasoning.

Negli ultimi mesi, l’intelligenza artificiale ha subito una trasformazione significativa con l’introduzione di modelli di reasoning come OpenAI o1 e o3 o il discusso DeepSeek R1. Questi modelli stanno ridefinendo il rapporto tra uomo e macchina, portando l’IA a un livello superiore di comprensione e interazione.

Dalla memorizzazione al ragionamento: cosa cambia? Le principali differenze tra i modelli di reasoning e quelli tradizionali si possono riassumere in tre aspetti fondamentali:
approccio cognitivo. Mentre i modelli precedenti basano le risposte su pattern e memorizzazione, quelli di reasoning simulano processi decisionali umani, rendendo il dialogo più fluido e contestuale;
capacità inferenziale. Sono in grado di dedurre conclusioni logiche, anche in contesti complessi e con informazioni incomplete, dove i modelli di deep learning faticano;
applicazioni specifiche. Trovano impiego in settori che richiedono pensiero critico avanzato, come la finanza e la diagnostica medica, offrendo un vantaggio competitivo rispetto ai modelli basati su dati e pattern.

In altre parole, i modelli reasoning non si limitano a prevedere risposte, ma costruiscono catene logiche che li rendono più affidabili in situazioni complesse.

Nel contesto dell’analisi finanziaria, un prompt per un modello reasoning potrebbe essere strutturato come: “Analizza questi dati finanziari seguendo questi passaggi: Identifica le anomalie nei flussi di cassa – Valuta le correlazioni tra indicatori – Proponi ipotesi basate sui pattern identificati”.

Mentre per un modello tradizionale, il prompt potrebbe essere: “Dato questo dataset finanziario [esempio], genera un report che segue questo formato [template], includendo metriche chiave e trend significativi”.

Se con i modelli tradizionali era sufficiente dare istruzioni chiare e contestualizzate, con i modelli di reasoning il prompting assume una nuova dimensione. Non basta più scrivere richieste ben formulate, ma è necessario costruire conversazioni che stimolino un ragionamento progressivo e interconnesso.

L’adattamento ai modelli di reasoning non è solo una questione tecnica, ma anche concettuale. I professionisti dell’IA devono ripensare il proprio ruolo: non più semplici istruttori che impartiscono comandi, ma facilitatori del ragionamento artificiale.

Il futuro del prompting non sarà più legato a richieste statiche, ma alla costruzione di un dialogo evolutivo con l’IA. Chi riuscirà a padroneggiare questa nuova forma di interazione avrà un vantaggio, proprio come chi possiede maggiori doti di comunicazione rispetto agli altri.

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