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11 Luglio 2024

Guida per una comunicazione efficace con l'intelligenza artificiale

La tecnica C.I.A.O è una tecnica di prompting per ottenere risposte efficaci dall’Intelligenza Artificiale, per sfruttare al meglio i vantaggi dell’utilizzo di GTP.

Cosa affronteremo in questo articolo:

  1. Contesto
  2. Impersonificazione
  3. Argomento
  4. Obiettivo

Gli acronimi mi sono sempre piaciuti, vuoi perché sono in grado di fissare un concetto in maniera migliore di tante parole e vuoi perché aiutano la memoria. Se poi l’acronimo è la parola italiana più famosa nel mondo, “ciao” e indica una tecnica di prompting, diventa tutto ancora più interessante al punto da scriverne un articolo.

La maggior parte delle risposte sbagliate o deludenti dai GPT(Generative Pre-trained Transformer) spesso derivano da domande formulate male, mi verrebbe da dire un po’ troppo frettolosamente: si cerca di andare subito al dunque chiedendo direttamente il risultato, il prodotto finito senza troppi preamboli, quasi a voler sfidare l’AI di turno e vedere come se la cava. Richieste come “preparami una campagna marketing”,“analizza questi dati”,“prepara un’offerta per la gestione contabile”, o “scrivi una bella relazione sulla AI” non possono che condurre a risposte altrettante generiche e non soddisfacenti. L’adagio “Garbage in garbage out” (se metti spazzatura otterrai spazzatura) vale in tanti ambiti tra i quali l’intelligenza artificiale.

È questo il motivo per il quale gran parte della editoria sui GPT si sta concentrando sulle tecniche di prompting e già si delineano all’orizzonte esperti di “prompting engineering”, titolo destinato ad arricchire le già fantasiose descrizioni dei profili LinkedIn.

In realtà per formulare buone richieste non occorre un’alta specializzazione ma è sufficiente un po’ di buonsenso e l’acronimo C.I.A.O. può aiutarci nel formulare richieste migliori. Per formularlo ho pensato alla parola più utilizzata nel dialogo e ho cercato di associare ad ogni lettera una caratteristica di una buona domanda a un GPT. Ecco allora che C.I.A.O. è diventato: Contesto, Impersonificazione, Argomento, Obiettivo.

Contesto

Il primo passo per un prompting efficace è fornire il contesto. Le IA, per quanto avanzate, non possiedono conoscenze innate sugli specifici dettagli della vostra situazione. Spiegate sempre chi siete, chi sono i vostri interlocutori (in certi casi sono arrivato a caricare la foto del destinatario), quali sono le condizioni che vi hanno portato a formulare la richiesta e ricordatevi di aggiungere perché è importante per voi e per il vostro interlocutore dare una risposta. Un esempio potrebbe essere:
“Sono il partner di uno studio professionale specializzato in creazione di cruscotti aziendali, devo formulare un’offerta (che potrebbe rappresentare il …% del mio budget) al Dr X (potete poi sostituire i nomi reali) che è appena diventato CFO della Alfa Spa, un’azienda che opera nel mercato degli inchiostri per stampanti industriali. Il Dr X è molto preoccupato dalla situazione che ha trovato in amministrazione e dall’assenza di report periodici…”.

Non serve esagerare nei particolari ma occorre fornire tutte le informazioni ritenute rilevanti al fine dell’obiettivo.

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Impersonificazione

Il secondo passo è stimolare l’IA a sentirsi un esperto della materia in questione. Questo passaggio implica far sì che l’IA si immedesimi in un ruolo specifico; in certi casi si può addirittura fargli assumere un’identità specifica, facilitando la generazione di risposte più dettagliate e autorevoli.

Ad esempio, una volta chiarito il contesto potremmo scrivere: “Sei il massimo esperto di Balanced Scorecard ne hai realizzate moltissime in molti ambiti…” o addirittura “Sei Robert Kaplan da qui in avanti mi risponderai come se a parlare fosse lui…”.

Argomento

Il terzo passo è specificare l’argomento in modo dettagliato. Le IA rispondono meglio a domande ben definite che toccano argomenti specifici piuttosto che a richieste generiche. Specificare l’argomento aiuta a circoscrivere la risposta, aumentando la probabilità di ottenere informazioni utili e pertinenti.

Occorre scrivere con precisione, cosa deve contenere la risposta e cosa no, per esempio, se volessi creare un corso di AI per i Dottori Commercialisti, potremmo scrivere: “Voglio 5 argomenti specifici che possano incuriosire molti professionisti, non voglio una lezione accademica o tecnica ma far conoscere l’uso della AI nella professione”.

Obiettivo

L’ultimo passo è chiarire l’obiettivo del vostro prompt. Cosa sperate di ottenere dalla risposta? Questo aiuta l’IA a comprendere meglio l’intento della vostra richiesta, fornendo risposte più allineate con le vostre necessità. Specificare l’obiettivo rende la comunicazione con l’IA più efficiente e mirata.

Occorre chiedersi perché mi sto rivolgendo ad un’IA per risolvere il mio problema, quali vantaggi spero di ottenere ed esplicitarli nella richiesta. Ad esempio, in una mail di risposta ad una contestazione, potremmo specificare: “il mio obiettivo è mantenere il cliente ma allo stesso tempo “non perdere la faccia” e ribadire che è stato fatto tutto il possibile per evitare le circostanze che si sono verificate, trova 5 soluzioni da proporre alla controparte per risolvere il disguido”.

L’invito rivolto al lettore è, come sempre, provare, sperimentare e osservare il miglioramento delle risposte.

In fondo “Ciao” rappresenta il modo migliore per iniziare un discorso con un’intelligenza umana, perché non assegnargli un significato anche per l’intelligenza artificiale?

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