Consulenza aziendale, commerciale e marketing
11 Marzo 2024
Per gestire le difficoltà delle nostre attività potremmo suddividerle tra le varie incombenze e aree di specializzazioni. Sia pure frazionata, tuttavia, la mole di lavoro resta ponderosa e il margine di errore alto. Possibile soluzione: una checklist che vada all’essenziale.
In uno studio professionale le occasioni per commettere errori sono notevoli e molte sono le cause, ad esempio: difficile interpretazione di una normativa “polisenso”, stanchezza, fretta, scarsità di tempo, interazione umana, inefficacia comunicativa, eccetera. Non dobbiamo rassegnarci però all’idea che gli sbagli facciano parte del sistema e che in fondo ci sia l’ombrello della polizza assicurativa a proteggere la nostra sfera patrimoniale.
No, non è così. Quando si consumano sviste sul lavoro, il rapporto con il cliente si deteriora venendo a mancare la fiducia. Facciamo attenzione anche al linguaggio: se ci capita di sbagliare, non qualifichiamolo mai come un “errore” perché questo sostantivo produce l’orticaria.
Comunque, oggi vorrei condividere alcune idee operative per ridurre i margini di conflitto dovuti a discrasie, (notare come il termine è meno irritante). Iniziamo: se l’aereo è considerato il mezzo di trasporto più sicuro e i piloti sbagliano pochissime volte (per fortuna), lo si deve ad un rituale, ovvero, l’uso delle check-list.
Cos’è realmente una lista di controllo? È una procedura operativa standard predefinita per eseguire una specifica operazione. In pratica, come nella cabina di un aereo, in ufficio ci può aiutare a ricordare dettagli importanti che potrebbero sfuggire alla nostra attenzione. I piloti, anche quelli più esperti, dispongono di check-list dettagliate per il decollo, l’atterraggio e ad ogni emergenza ne tirano fuori una, perché sanno quanto sia pericoloso saltare anche una singola voce o procedura.